Camillo Casati Stampa e Anna Fallarino, sua moglie
Camillo Casati Stampa e Anna Fallarino, sua moglie

Si dice che gli scrittori di gialli devono essere puntigliosi, meticolosi, pignoli. Devono dare nomi ai personaggi, alle strade, ai locali anche quando sono frutto della loro funzione. Devono far sembrare credibile ciò che non è mai successo nella realtà. Usare la tecnica narrativa del thriller per raccontare storie vere è un’operazione ardita per non dire un atto di coraggio che sfiora la temerarietà. Ecco, perchè bisogna lodare l’esperimento condotto da Rai Tre con Stelle Nere, trasmesso nella tarda serata di sabato per il primo di sei appuntamenti che vogliono rispolverare vecchi casi di cronaca finiti nell’immaginario collettivo. Una voce narrante, quella di Marco Marra, fumetti sullo sfondo in un bianco e nero da cult realizzati da Chiara Fazi, qualche nota d’accompagnamento e pochi selezionati filmati bastano e avanzano per creare un’atmosfera informale ma di classe in cui sembra di respirare l’aroma di un sigaro cubano in un salotto d’alta società. Al centro del quadro rimane una storia, romanzata senza essere stravolta, con il distacco che ci può essere a distanza di tanti anni. Stimolare la curiosità senza essere morbosi, non aver paura di raccontare i dettagli anche più piccanti senza però perdere di vista il vero nodo narrativo, mantenere un ritmo incalzante senza aggredire lo spettatore. La prima puntata è spiccata per originalità e soprattutto perchè ha portato in tv qualcosa che non si vede frequentemente: un’idea nuova che sia anche una bella idea.

Il primo episodio ha riguardato il caso dell’omicidio Casati Stampa perpetuato dal conte Camillo Casati Stampa di Soncino ai danni della moglie Anna Fallarino e di Massimo Minorenti, amante della donna, prima di togliersi la vita. Una storia torbida di passione, erotismo, vouyerismo, voglia di precorrere i tempi che però nasconde anche fragilità irrisolte. Quella di un uomo che come un’esteta descritto da Kierkegaard è vittima della brama di possesso che gli fa perdere il contatto della realtà. E quella di una donna bellissima incapace di invecchiare, di accettare una ruga, un increspamento della pelle, un’imperfezione. Il finale tragico è scontato, eppure sconvolge perchè per quanto delittuoso il progetto sembra seguire un filo logico: quando si viene sopraffatti, si perde il controllo finendo con il distruttere se stessi e le persone che vogliamo tenere avvinte. E’ quasi un suicidio allargato quello del Conte Camillo Casati Stampa: per togliersi la vita aveva bisogno di portarsi nell’eterno riposo anche la compagna della vita. E’ inquietante. Come deve essere ogni giallo che si rispetti quando è raccontato come si deve.

Casati Stampa : il delitto raccontato con classe da Stelle Nere
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