Il simbolo conteso della religione Yazidi
Il simbolo conteso della religione Yazidi

C’è una comunità che è vessata da sempre, tristemente abituata a contare le vittime di eccidi, ritorsioni, violenze. Gli yazidi appartengono a una delle religioni più antiche e sono stanziati principalmente nei paraggi di Sinjar, curdofoni e osteggiati per la particolarità del loro credo. Siamo in Iraq, poco distanti dal confine con la Siria. Secondo gli yazidi ci sono più divinità a cui offrire le proprie preghiere. Per le divinità positive, tuttavia, non vi è bisogno di adorazione poichè per sua natura porterà solo benefici in ogni caso. Sono invece le divinità negative a richiedere omaggi e preghiere per evitare che scatenino la loro ira. Per questa ragione vengono erroneamente considerati difensori di Satana quando in realtà il loro credo e assai più complesso e si basa sull’equilibrio di forze antagoniste.

Le notizie di questi giorni di massacri e di un’emergenza umanitaria senza fine è purtroppo l’ennesimo anello di una catena di sofferenze che da sempre perseguita questo popolo. Per i fondamentalisti jihad sono pericolosi e da eliminare soprattutto per i refoli dello zoroastrismo. La presenza del Dio negativo, raffigurato da un pavone e accompagnato dal nome di Auz-Melek, è considerato intollerabile.

Ecco spiegati i motivi del grande esodo, della fuga alla ricerca della salvezza e il dolore di questa gente stride con la loro indole fondamentalmente pacifica e tollerante. Il clamore delle ultime notizie sta spingendo anche la comunità internazionale ad intervenire ed è fondamentale farlo in fretta prima che le dimensioni di questo massacro assumano dimensioni ancora più drammatiche. Sul web è evidente come sia in atto una forte sensibilizzazione verso una tematica così delicata: una strage ignota per secoli è diventata di dominio pubblico con dei semplici clic. Rompere il muro del silenzio è il primo passo per cercare una normalità.

Yazidi : la comunità che convive con la persecuzione

 

 

 

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