[oblo_image id=”2″]La “domus” era il tipo di abitazione più diffuso ai tempi dell’Antica Roma. Solitamente costruita su un solo piano con mattoni o calcestruzzo e di pianta rettangolare, essa si differenziava dalle nostre case per l’orientamento verso l’interno anziché verso l’esterno. La parte centrale del complesso era difatti il cortile chiuso, circondato su tutti i lati dalle stanze, alle quali forniva aria e luce.

La città eterna, del resto, riserva sempre delle sorprese e tracce evidenti dell’antico passato nel suo sottosuolo, ogniqualvolta si avviano dei sondaggi mirati allo scopo. Fin dallo scorso anno si è deciso perciò, su lodevole iniziativa dell’ex presidente della Amministrazione provinciale Enrico Gasbarra, di riprendere con determinazione e con adeguate risorse finanziarie gli interventi di scavo iniziati, sospesi e quindi caduti nel dimenticatoio da almeno un decennio.

[oblo_image id=”3″]La sede della stessa Amministrazione è Palazzo Valentini, ed è proprio questo il luogo in cui sono in corso tali esplorazioni. Situato in Via IV Novembre 119/A, è un edificio costruito alla fine del Cinquecento per volere del Cardinale Michele Bonelli. Inoltre, a causa dell’ospitalità di mostre temporanee, esso può essere considerato a tutti gli effetti uno spazio culturale.

Per quanto riguarda gli scavi, i lavori della prima fase si sono conclusi alla fine del 2007: l’apertura del nuovo sito museale, infatti, è avvenuta il 20 Dicembre insieme all’avvio del primo ciclo di visite guidate per gruppi ristretti. In occasione delle festività natalizie del 2008, esse verranno ripetute tutti i giorni (escluso Natale, Santo Stefano, e il 1 Gennaio) fino al 18 Gennaio 2009.

Il progetto è sicuramente ambizioso, poiché innanzitutto prevede il collegamento dei sotterranei dello stabile con l’area confinante dei Fori Imperiali, attraverso un tunnel che uscirà nei pressi della Colonna Traiana. Questo percorso si snoderà lungo 5 ambienti distinti che, secondo la ricostruzione degli storici, nella loro globalità ricoprono circa tre secoli di vita (dal II al IV secolo d.c.).

La prima e la terza sala, poste al di sotto di un interro di quasi un metro (dovuto al rialzamento della quota pavimentale nel tardo Ottocento), sono state appunto identificate come settori di una domus patrizia di notevoli dimensioni. Il rinvenimento in tutta la zona dei resti di diverse strutture residenziali (sia di “insulae” che di “domus” più signorili) ha poi reso questa attribuzione ancora più attendibile. Tramite l’analisi di alcuni elementi riscoperti e pertinenti all’arredo, è stato invece possibile risalire a quale tipo di classe sociale appartenesse la proprietà in questione. Con ogni presumibilità, si tratta del ceto senatorio: i ricercatori, infatti, hanno recuperato una statuina acefala di Asclepio, segno inconfondibile di un credo religioso professato esclusivamente dagli strati elevati della società. D’altro canto, si ipotizza che qualche fabbricato fosse adibito ad uso pubblico. Le due statue imponenti e di alta qualità artistica, raffiguranti dei togati e purtroppo conservate solo in parte, fanno riflettere proprio su questo aspetto.

[oblo_image id=”1″]Nei medesimi vani, non passeranno di certo inosservati nemmeno gli splendidi mosaici: uno è caratterizzato semplicemente dai toni del bianco e del nero, mentre quello più vasto, presente sia nella terza che nella quinta sala, è composto da tessere in marmi colorati e selce bianca, delineanti dei particolari motivi geometrici.

Insomma, quelli che fino a poco tempo fa sembravano degli inutili reperti abbandonati in un ufficio, sono stati finalmente rivalutati, restituendo loro il valore e l’attenzione che meritano.

Grazie a decine di proiettori nascosti e alla computer graphic, infine, il pubblico potrà ammirare virtualmente una domus costruita e in seguito demolita, fino alla nascita dell’attuale palazzo. Il tutto accompagnato da un suggestivo gioco di luci ed ombre, commenti musicali ed esplicativi curati da Piero Angela.

Sede: Palazzo Valentini, Via IV Novembre 119/A
Periodo: dal 16 Dicembre 2008 al 18 Gennaio 2009
Orari delle visite: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 17.30, con partenza dei gruppi ogni 30 minuti. Prenotazione obbligatoria al n. tel. 0632810.
Sito Internet: www.provincia.roma.it

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