[oblo_image id=”1″]Le cosiddette luminarie che fanno sentire più caloroso il Natale di certo non aiutano la lotta allo spreco e la tutela dell’ambiente. Così a New York l’illuminazione del famoso albero di Natale del Rockfeller Center è stato composto da 30.000 lampadine a LED.

Lo spirito ambientalista ha così contagiato i newyorkesi che hanno deciso di consumare così di meno: esattamente un terzo di quello che normalmente viene utilizzato. Il consumo giornaliero dell’albero passa da 3.510 chilowattora a 1.287. Al 45 esimo piano del più grande grattacielo di Manhattan è stato sistemato un impianto fotovoltaico formato da 365 pannelli dando così all’albero energia pulita.

Ma ogni anno lo strazio degli abeti tagliati per il lustro e poi dopo i quindici giorni natalizi getta via. La macchiolina nera quest’anno ce l’ha il Vaticano: per il consueto albero di Natale è arrivato dal Trentino Alto Adige un abete di 140 anni, tre tonnellate per 26 metri di altezza. L’esponente dei Verdi, Alessandro Ronchi aveva così commentato: Era necessario tagliare e trasportare dalla Val Badia un albero sanissimo che aveva resistito a 140 anni di deforestazione dell’uomo? Questo scempio non si giustifica con la tradizione, l’albero di Natale in Piazza S.Pietro c’è da circa 25 anni e non ha nessun legame con la religione Cattolica. Per lo spettacolo e i turisti, perché di questo stiamo chiaramente parlando, si poteva allestire il più grande Presepe vivente del mondo, i volontari disposti a darsi il cambio di certo non mancherebbero e il legame con la Bibbia e i suoi contenuti sarebbe stato più evidente.

Nel frattempo il sito de Article Garden racconta come sarebbe possibile riciclare i rifiuti di carte da regalo e nastrini che impacchettano i doni, considerando che negli Usa si producono ogni anno circa 300 mila tonnellate di rifiuti post natalizi.

Advertisement