Le famigerate (ma spesso odiate) flessioni sulle braccia sembrano essere il vero test in grado di fornire un’indicazione realistica della propria condizione fisica. Lo afferma un articolo del New York Times che, esaltando la completezza dell’esercizio, lo indica come barometro del fitness, liberandolo dalla fama di punizione da caserma.

[oblo_image id=”3″]Poco importa dunque se si è in grado di correre i 100 metri piani in 12 secondi, se si riesce a sollevare manubri pesantissimi o se si riesce a nuotare 200 vasche olimpioniche senza sosta. Se un atleta non fa almeno 27 flessioni di fila (16 per le signore), non può dire di essere davvero in forma. Secondo l’American College of Sports Medicine, molte persone non sarebbero in grado di portare a termine una serie di flessioni: troppo esercizio aerobico avrebbe preso il sopravvento sul sano esercizio di forza e resistenza. Questo esercizio sembra essere inoltre particolarmente utile per prevenire l’entità di eventuali danni da cadute. Se cadendo le braccia riescono ad assorbire la maggior parte dell’impatto, si riduce infatti il rischio di crolli rovinosi. ”Quello di cui la maggior parte delle persone avrebbe bisogno è di sviluppare abbastanza forza così da riuscire ad evitare, in caso di caduta, di sbattere la testa sul terreno”, spiega James Ashton-Miller, direttore del laboratorio di ricerca in Biomeccanica.

Altro aspetto positivo delle flessioni è che possono essere un esercizio da praticare ogni giorno, in qualsiasi momento della giornata, senza alcuna attrezzatura e, da non sottovalutare, senza dover pagare un abbonamento in palestra: basta eseguire tre serie al giorno, facendo attenzione alla postura corretta, per dare a tutti il top della forma, dai bambini agli anziani.

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