James-Tissot1Seguendo l’esempio di altre nazioni europee e americane che in passato hanno allestito delle mostre incentrate interamente su tale artista, ora anche al Chiostro del Bramante è possibile ammirare, ma solo fino al prossimo 21 febbraio, le opere del francese James Tissot, provenienti dalla Tate Gallery di Londra, dal Petit Palais e dal Museo d’Orsay di Parigi, nonché da altri musei internazionali.

Il suo stile può essere paragonato a quello di altri pittori (come Courbet, Daumier e Millet) della corrente del Realismo, sviluppatasi in Francia nel 1840. Sebbene nelle loro opere possano intravedersi delle similarità, i dipinti di Tissot rimangono unici nel proprio genere, poiché intrisi di influenze impressioniste e di caratteri preraffaelliti allo stesso tempo. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che Tissot frequentò sia gli ambienti culturali parigini che londinesi, dopo essere stato costretto a allontanarsi dalla sua patria a causa della guerra franco-prussiana.

L’esposizione romana è suddivisa in otto sezioni, che ripercorrono tutta la carriera e l’evoluzione dello stile del pittore. Nella prima e nella seconda sala sono state collocate le opere degli esordi, ispirate all’epoca del Rinascimento e dove al centro della scena sono poste spesso delle figure femminili (es. Tentativo di ratto o Margherita e Faust). Si prosegue con alcune opere che ritraggono scene di vita mondana o persone di un certo rilievo nella società (Mademoiselle L.L).

Nella quarta sezione sono raccolti i ritratti realizzati nel periodo londinese (es. La figlia del capitano), accanto alle relative incisioni. Proprio in questi anni, infatti, Tissot cominciò a dedicarsi alla tecnica dell’incisione al fine di duplicare e diffondere i suoi quadri di maggior successo.

Si passano poi a analizzare i dipinti che vedono come protagonista la figura di Kathleen Newton (es. La lettura nel parco), musa ispiratrice e grande amore nella vita del pittore. Essi sono stati collocati vicino a altri ritratti femminili di Giuseppe De Nittis, con cui Tissot ebbe modo di confrontarsi realmente a Londra.

Molto interessante è anche la serie di quadri ispirata alla parabola religiosa de “Il Figliol Prodigo”, tema più impegnato al quale l’artista pensò in relazione ai cambiamenti avvenuti nella propria vita (egli si avvicinò molto di più alla religione dopo la morte dell’amatissima Kathleen).

Dopo il ritorno a Parigi, infine, egli sembra assimilare molto le lezioni artistiche di Degas, Manet e Toulouse-Lautrec, raffigurando le dame elegantissime ospiti alle sfarzose feste della capitale francese: chiude la mostra il capolavoro La più bella donna di Parigi (1883-85), che vuol far riflettere sul tempo limitato della celebrità, la quale già allora di frequente si limitava alla durata di una serata mondana, dal momento che ogni ballo vedeva quasi sempre al centro dell’attenzione di volta in volta una donna diversa.

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