Inserita nel cartellone delle manifestazioni celebrative organizzate sotto l’egida della casa editrice che ha lanciato e portato al successo l’horror-fantasy tanto amato, di generazione in generazione, da adulti e ragazzi, curata da uno degli autori della celebre serie, lo sceneggiatore Fabrizio Accatino, vicedirettore di Sottodiciotto Film Festival & Campus, la mostra Dylan Dog 30 sarà allestita presso la Pinacoteca Albertina di Torino, nelle sale auliche che ospitano la collezione permanente.

I trent’anni di storia editoriale di una delle icone del fumetto contemporaneo verranno raccontati attraverso l’esposizione di circa duecento rarissimi originali tra tavole, cover, bozze, studi dei personaggi, lavori realizzati su commissione, esposti accanto ai dipinti degli artisti del Quattro-Cinquecento di scuola fiorentina e piemontese, dei pittori caravaggeschi, fiamminghi ed italiani del Seicento, dei paesaggisti del Sei-Settecento, che costituiscono lo storico patrimonio dell’Accademia: un abbinamento inedito e audace che, accostando la letteratura disegnata alla pittura classica, sposa esplicitamente la tendenza a inserire la prima nel novero delle grandi forme espressive del Novecento e nell’Olimpo delle arti riconosciute.

Le opere esposte in “Dylan Dog 30” provengono da molteplici collezioni private sparse in tutt’Italia e in Europa, da Roma a Lugano, da Verona a Edimburgo. Tra i pezzi di maggior rilievo figurano le tavole originali dell’introvabile ed esauritissimo numero 1 del fumetto pubblicato da Sergio Bonelli Editore, “L’alba dei morti viventi” (ottobre 1986), e delle storie che hanno segnato la mitologia del personaggio come “Il fantasma di Anna Never”, “Morgana”, “Memorie dall’invisibile”, “Dopo mezzanotte”, “Golconda!”, “Storia di nessuno”, “Il lungo addio”, il numero 100 “La storia di Dylan Dog” e molti altri. Diverse cover originali in esposizione celebreranno il tratto dei copertinisti storici, Claudio Villa e Angelo Stano, ma anche della new entry Gigi Cavenago. Una vasta serie di bozzetti e studi preparatori sui personaggi e sugli ambienti documenterà l’evoluzione grafica della serie così come la conosciamo oggi. Ampio spazio verrà riservato ai disegnatori storici del personaggio, che in trent’anni hanno contribuito a costruire e consolidare l’icona Dylan Dog: Angelo Stano, Giampiero Casertano, Corrado Roi, Carlo Ambrosini, Luigi Piccatto, Piero Dall’Agnol, Nicola Mari e moltissimi altri. Verranno inoltre esposti numerosi originali di grandi maestri del fumetto che hanno collaborato a “Dylan Dog” in qualità di firme ospiti (o che si sono cimentati in illustrazioni fuori serie del personaggio) e che, anche nell’unicità del loro contributo, hanno lasciato il segno nella storia dell’Indagatore dell’Incubo: Attilio Micheluzzi, Lorenzo Mattotti, Enrique Breccia, Leo Ortolani, Franco Saudelli, Paolo Bacilieri, Altan, Silver, Sergio Toppi, Mike Mignola, Milo Manara e altri ancora.

Per l’intera durata dell’esposizione, diversi disegnatori storici di Dylan Dog si susseguiranno per incontrare i lettori negli spazi della Pinacoteca, in appuntamenti a cadenza settimanale che offriranno agli appassionati occasione di approfondimento e discussione sulla trentennale storia dell’Indagatore dell’Incubo. Nella giornata di inaugurazione, giovedì 17 novembre è intervenuto Gigi Cavenago che, dopo il recente, acclamato approdo alla serie con l’albo celebrativo del trentennale “Mater Dolorosa” (n 361), si appresta a esordire come copertinista nell’albo del mese di dicembre “Cose perdute” (n. 363). Il disegnatore ha dialogato con Fabrizio Accatino e con il coordinatore editoriale della serie, Franco Busatta, che ha raccontato al pubblico curiosità e retroscena della storia editoriale della testata. Seguiranno poi incontri con altri storici disegnatori presenti sugli albi di Dylan Dog fin dal 1987: tra questi, Giampiero Casertano (venerdì 2 dicembre), Carlo Ambrosini (giovedì 8 dicembre) e Luigi Piccatto (martedì 13 dicembre), che interverrà insieme con Pasquale Ruju, uno dei più prolifici sceneggiatori delle avventure dell’Indagatore dell’Incubo.

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