Sarà vero che social network come Facebook hanno il potere di cambiare le dinamiche sociali e soprattutto i rapporti fra fidanzati/coniugi o i tentativi di approcciarsi con l’altro sesso? Quel che è certo è che chattando possono nascere degli equivoci.

Proprio in questa situazione imbarazzante si ritrovano i personaggi della commedia teatrale Ti sposo ma non troppo,[oblo_image id=”2″] che ha riportato sul palcoscenico la consolidata coppia di attori Gabriele Pignotta (regista fra l’altro dello spettacolo) e Fabio Avaro, già applauditi la scorsa stagione in Una notte bianca e Scusa ma sono in riunione: ti posso richiamare?

Entrambi nell’ultimo lavoro impersonano due trentenni immaturi, che più o meno coscientemente non sanno assumersi impegni importanti e a lungo termine. Il loro modo di utilizzare Facebook, non a caso, conferma e rispecchia in pieno tale indole superficiale, mettendoli per di più nei guai. Tutta l’azione in pratica si svolge nelle case dei due amici e in quello di una svampita vicina, le cui vicissitudini nel corso della storia si intrecciano strettamente a quelle dei restanti ruoli. La scenografia perciò è fissa ed è come se fosse divisa a metà, ricreando in piccolo ai lati della scena i due appartamenti in maniera distinta. Le luci seguono di conseguenza gli avvenimenti, spostandosi di volta in volta su chi parla e sull’ambiente nel quale lo stesso è collocato.

In poche parole, i social network[oblo_image id=”1″] possono aiutarci in certi frangenti a capire la vera natura dei nostri sentimenti e a verificare la solidità di un rapporto. È questo il messaggio che si vuole comunicare al pubblico, accorso recentemente in gran numero al Teatro Sala Umberto di Roma per assistere alla divertentissima pièce. Verrà replicata dall’8 al 25 Aprile 2010 al Teatro Gioiello di Torino e, considerate le premesse, il traguardo di bissare il successo con gli spettatori piemontesi non è poi così lontano.

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