[oblo_image id=”1″]Chi disse “bene o male che se ne parli, l’importante è che se ne parli” l’aveva vista molto lunga. Britney Spears – scivolata nel baratro delle rasature improvvise, delle droghe più variegate e di sospette overdose tutte documentate da opportune foto nei giornali scandalistici – ha ricevuto una proposta da Tarantino proprio un momento prima di precipitare giù dal baratro dell’anonimato stringendo tra le mani lo scettro della star più rovinata del nuovo millennio.

Ebbene si, la ragazzetta che cantava Baby one more time sventolando virginee treccine e calzerotti grigio topo, ha dovuto solcare la soglia dell’inferno per essere notata dal regista più discusso e originale del cinema mondiale. Quentin Tarantino ha infatti espresso il desiderio di dirigere proprio la cantante pop nel suo nuovo film, remake del leggendario Faster, Pussycat! Kill! Kill, film del ’65 realizzato dal regista Russ Meyer, definito anche il Fellini del soft-core.

Nel film, si racconta la storia di tre esuberanti spogliarelliste che seminano il terrore nel deserto. Nei ruoli principali accanto alla Spears, il regista di Kill Bill ha pensato all’attrice Eva Mendes, la modella Kim Kardashian. Un cast non proprio canonico, ma cosa lo è nella produzione del regista di Pulp Fiction? Ci rimettiamo alla grande esperienza di Tarantino, sperando che possa fare anche i miracoli.

Insomma, se fare un film con Tarantino salvi la vita non si può sapere, ma quello che conta veramente è che risolleverà sicuramente le sorti di un’altra classica vittima mediatica, in arte Britney Spears, che forse piace anche così, in questa nuova veste di più dannata tra i dannati. Lungi dal criticare la vicenda umana, è doveroso però sottolineare come lo spietato star system, le stelle, le abbia oramai solo nel nome.

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