[oblo_image id=”1″] Si perde perchè non si può sempre vincere. Le banalità nascondono sempre almeno un fondo di verità e non può bastare una sconfitta per mandare nel panico una squadra, contestare il mercato, mettere in discussione l’allenatore. Eppure, sarà bene che l’Inter faccia tesoro della serataccia di Montecarlo perchè il 2-0 dell’Atletico Madrid è stato tutt’altro che casuale. Le ragioni del tonfo?

Innanzi tutto la condizione fisica. I nerazzurri arrancavano, i colchoneros correvano: chi arriva regolarmente primo sul pallone finisce per sembrare persino più bravo di quanto lo è realmente. E’ però anche l’aspetto meno preoccupante. Per l’Atletico il 27 Agosto era una data segnata in rosso sul calendario; era il trofeo a portata di mano, forse l’unico realmente alla portata nella stagione appena nata. Per l’Inter era un appuntamento di gala ma poco più. Normale che la preparazione atletica delle due contendenti sia stata tarata in modo differente. L’importante è trovare il passo giusto per Champions, mondiale per club e campionato. Per farlo non si può essere al top in una notte di mezza estate.

Non c’è da stupirsi neppure che gli spagnoli avessero più fame. Per loro era la partita, quella che avrebbe ed ha regalato una notte di festa sulle strade del Principato e di Madrid. L’Inter è sembrata meno aggrappata alla gara, se ne è allontanata minuto dopo minuto senza strapparsi i capelli nel tentativo di riprenderla. Ma tale riflessione ne suggerisce un’altra di carattere tecnico. L’Inter ha dominato la scorsa stagione, vincendo con pieno merito tutto ciò che c’era da vincere. Ma i successi non erano figli di uno strapotere assoluto: Barcellona, Real Madrid e Chelsea, per fare dei nomi, vantano organici di uguale o maggiore caratura. Ciò significa che se la truppa di Benitez abbassa il livello della concentrazione, per gli avversari è possibile affondare la corazzata.

L’ultima osservazione è “contabile”. Il calcio non è una scienza esatta e il rendimento dei giocatori è destinato ad oscillare di stagione in stagione. L’impressione è che molti nerazzurri, pur essendo indiscutibilmente di primissimo rango, abbiano offerto nella passata stagione il massimo delle proprie possibilità. Qualcuno di loro potrebbe accusare una fisiologica flessione e, in tal chiave di lettura, viene da ripensare all’opportunità della cessione di Balotelli, uno dei pochi che aveva un “bonus” ancora da spendere rispetto all’annata appena andata in archivio.

Basta attendere: il campionato è alle porta. L’Inter è abituata a recitare il ruolo della favorita assoluta. Stavolta, però, gli outsider potrebbero scombinare le carte in tavola. Soprattutto se la notte di Montecarlo non fosse un semplice incidente di percorso…

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