[oblo_image id=”1″]“Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto. È come se il «lavoro» che ho dovuto fare laggiù non sia mai uscito dalla mia testa… Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio”. Con queste parole Shlomo Venezia, ex prigioniero del campo di concentramento Auschwitz-Birkenau, voleva chiudere la sua testimonianza sulla permanenza all’interno del “Sonderkommando”, una squadra di lavoro, composta unicamente da ebrei. Il loro compito era accompagnare le persone verso le camere a gas, recuperare oggetti e indumenti negli spogliatoi, tagliare i capelli ai cadaveri, estrarne i denti d’oro ed infine, bruciare i corpi nei crematori e nelle fosse, per eliminare delle “prove” di quello che stava avvenendo.

Shlomo Venezia, ebreo di Salonicco, di nazionalità italiana, venne deportato ad Auschwitz nell’aprile del 1944. Dopo solo 20 giorni di “quarantena” fu assegnato al Sonderkommando, composto principalmente da giovani prigionieri ebrei in salute e di robusta costituzione. È uno dei pochi sopravvissuti di queste speciali squadre, l’unico in Italia. Per decenni l’autore tenne i suoi ricordi per se, ma il riaffiorare dell’antisemitismo ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a raccontare. Questo libro è una delle sue testimonianze sull’orrore senza eccezioni che si abbatté sull’Europatra il ‘40e il ‘45.

[oblo_image id=”2″]Il libro prende origine da una lunga intervista di Béatrice Pasquier a Shlomo Venezia raccolta a Roma nella primavera del 2006 e pubblicata per la prima volta in Francia nel gennaio 2007. Nell’edizione italiana il racconto ha una forma continuativa, non interrotta dalle domande. L’autore descrive la sua prigionia nei campi con tutti i particolari, senza nascondere niente o dire mezza verità. È una testimonianza molto toccante, impossibile da descrivere: parla della voglia di sopravvivere a tutti i costi, dei sentimenti più profondi e dei sensi di colpa.

Il libro è correlato da una prefazione di Walter Veltroni ed illustrato con i disegni di David Olère, pittore ebreo francese di origine polacca, anch’egli prigioniero dell’Auschwitz-Birkenau. Il racconto di Shlomo Venezia è seguito dai testi: “ La Shoah, Auschwitz e il Sonderkommando” di Marcello Pezzetti e “La guerra, l’Italia e la Grecia” di Umberto Gentiloni Silveri. Entrambi gli accademici presentano la visione storica di ciò che Shlomo Venezia ha vissuto in prima persona.

Autore: Shlomo Venezia
Titolo: Sonderkommando Auschwitz
Traduzione: Maddalena Carli
Editore: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2007
Prezzo: € 17,50

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