[oblo_image id=”1″] Consueto appuntamento alla Fiera di Genova per Slow Fish, manifestazione internazionale a cadenza biennale giunta alla quinta edizione, dedicata al mondo ittico e agli ecosistemi acquatici. Attraverso convegni, incontri, laboratori e degustazioni si affrontano temi legati alla produzione sostenibile di pesce e al consumo responsabile. Slow Fish è organizzato da Regione Liguria, Slow Food e Mareterra di Liguria – Fondazione Carige con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Provincia di Genova, Comune di Genova, e il sostegno della Camera di Commercio di Genova. Tema portante di Slow Fish 2011 è Una specie in più: i pescatori, con i riflettori accesi sugli uomini. La manifestazione racconta la pesca artigianale com’era, quali culture, opportunità, disagi, competenze implicava; e la piccola pesca com’è, come si è modernizzata e come si confronta con il sistema globale. Slow Fish è anche una campagna internazionale lanciata da Slow Food per informare i consumatori, valorizzare il pesce buono, pulito e giusto, e agevolare il confronto fra gli attori. Tra gli strumenti, le guide all’acquisto della collana Mangiamoli giusti. Il primo volume tratta le specie a rischio e le taglie minime; il secondo analizza l’acquacoltura, le varie tipologie e il loro impatto sugli ecosistemi, le specie da evitare e quelle da scegliere. Gli ultimi anni hanno visto il diffondersi della moda del crudo, che presenta non poche criticità da un punto di vista ambientale, sanitario e culturale. A Slow Fish, il tema è affrontato in tutte le sue sfaccettature: l’approfondimento dei Laboratori dell’acqua e l’aspetto educativo e ludico di Laboratori, Teatri del Gusto e, per la prima volta, dell’Isola Slow Sushi, spazio in cui osservare l’arte del taglio e assaggiare buon pesce alla giapponese preparato con specie meno sfruttate del Mediterraneo, senza pesare sugli stock a rischio. Altro argomento controverso che i Laboratori dell’acqua tentano di districare è il rapporto tra salute del consumatore e scelte sostenibili. Dietologi e biologi si confrontano con il pubblico di Slow Fish sul peso delle opzioni ambientali nelle indicazioni dei medici rispetto al consumo di pesce. Approda a Slow Fish l’Osteria dell’Alleanza, dove una ventina di cuochi della rete italiana e internazionale propongono piatti a base di Presìdi Slow Food. Nei Laboratori e Teatri del Gusto gli chef esaltano la diversità offerta dal binomio olio e pesce utilizzando etichette selezionate dalla Guida agli Extravergini di Slow Food Editore e illustrando al pubblico le caratteristiche dell’abbinamento. Rivolti a visitatori e scolaresche, i due percorsi dell’area Slow Food Educa permettono di conoscere da un lato il mare e i suoi abitanti, le tecniche e i tempi della pesca, attraverso la testimonianza diretta dei pescatori; dall’altro i suggerimenti per la scelta del miglior pescato, la lettura delle etichette e la preparazione in cucina, grazie alla sapienza dei cuochi. Ma la cultura si fa anche a tavola, ecco dunque Osterie del Mare e Isole del Gusto, Cucine di strada e Panini d’aMare, per scoprire le specialità gastronomiche dei più svariati territori, in abbinamento ai vini dell’Enoteca. Ricca è la sezione espositiva del Mercato, dove è possibile trovare pesce fresco e conservato, tra cui i Presìdi del mare, olio, spezie, sale, alghe e derivati. Slow Fish 2011 esce per la prima volta dalla Fiera di Genova per coinvolgere prestigiose sedi del centro cittadino con conferenze e incontri di approfondimento aperti al pubblico. L’evento segue l’impostazione sistemica per ridurre l’impatto ambientale, percorso iniziato da Slow Food con il Salone del Gusto 2006 che prevede un concreto impegno in ogni attività della manifestazione: scelta dei materiali di allestimento riciclabili, gestione dei rifiuti, utilizzo dell’acqua e dell’energia. Tra tutti gli stands, accattivanti in ogni punto di vista, spicca L’Isola del gusto, lo stand siciliano allo Slow Fish di Genova, che è stato senza dubbio un successo. Grande la partecipazione da parte delle autorità e delle istituzioni della Regione Liguria. “Del resto – ha commentato l’Assessore Regionale alle Risorse Agricole e Forestali, Elio D’Antrassi – Slow Fish è un salone di idee e proposte, non una mera fiera. Il nostro auspicio è dunque quello che eventi come questi siano da stimolo e nello stesso tempo portino ad atti concreti per salvare la pesca del Mediterraneo. In Sicilia in particolare – prosegue l’Assessore D’Antrassi – abbiamo perso ben quattromila e 500 posti in soli tre anni”. Presente anche l’Assessore alle Politiche agricole e alla pesca della Provincia di Catania, Giovanni Bulla: “Il nostro obiettivo – ha detto l’Assessore Bulla – è incentivare il consumo del pesce azzurro per rilanciare il comparto e restituire dignità lavorativa a coloro che operano nel settore. Una fonte d’economia che attraversa da qualche hanno un calo di consumi in ambito nazionale, registrato da Impresa Pesca Coldiretti. L’intervento della Provincia punta a invertire questo trend negativo attraverso la divulgazione delle proprietà nutrizionali dei prodotti ittici del Mediterraneo e in particolare del pesce azzurro ricco di Omega 3 e vitamine utili a combattere problemi cardiocircolatori e il colesterolo”. In quest’ottica l’inaugurazione dell’Isola del gusto al Salone del pesce sostenibile, che si protrarrà sino a lunedì 30 maggio, è stata l’occasione per presentare il progetto riguardante il gambero del canale di Sicilia. A presentarlo in anteprima è stato Giovanni Tumbiolo presidente del Distretto della pesca di Mazara del Vallo. LA MANIFESTAZIONE SUL CONSUMO RESPONSABILE. Con limportante presenza della Commissaria Ue agli affari marittimi e pesca Maria Damanaki che ha sposato la campagna di Slow Fish sul consumo responsabile di pesce, la manifestazione di Genova è diventata occasione per gli organizzatori di diventare interlocutori politici anche in sede europea. Questo è il punto più importante sottolineato oggi durante la conferenza stampa conclusiva da Claudio Burlando, presidente Regione Liguria, Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, Francesco Bruzzo, consigliere della Fondazione Carige e Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish. Claudio Burlando: «Slow Fish è il luogo in cui ricominciamo a conoscere e a far conoscere il mare, perché quello che è chiarissimo è che non si può più sfuggire a un rapporto sempre più stretto tra pesca e ambiente. Prendiamo in mano questo tema così importante, piuttosto che subirlo, con l’aiuto di tutti. L’asse del nostro lavoro dei prossimi anni, in collaborazione con Fondazione CARIGE e con le province liguri, è quello di creare un rapporto sempre più stretto con le comunità dei pescatori liguri perché il successo sta nell’incrementare la ligusticità dell’iniziativa», ha concluso Burlando. Attraverso convegni, incontri, laboratori e degustazioni si sono affrontati i temi legati alla produzione ittica sostenibile e al consumo responsabile. «Nel corso degli anni siamo riusciti a costruire una rete tra i migliori esperti del settore ittico e a coinvolgerli negli eventi di Slow Fish ha detto Silvio Greco. Questi scienziati sono a disposizione del pubblico e della stampa per dare una informazione chiara e precisa sui temi della pesca. Per non danneggiare le comunità di pescatori è fondamentale comunicare attraverso dati e ricerche scientifiche.» La quinta edizione di Slow Fish, manifestazione questanno in sofferenza economica a causa della riduzione dei finanziamenti, ha visto un calo di visitatori. Il minor afflusso di pubblico in gran parte è da imputare al momento dellanno in cui si è svolto levento: la bella stagione ha fatto sì che il pubblico locale optasse per altre soluzioni per il loro week-end. Normalmente levento avrebbe dovuto svolgersi a metà aprile, ma la coincidenza con Euroflora ha imposto uno spostamento di calendario. Roberto Burdese ha commentato questo dato aggiungendo: «I passaggi alle ore 14.00 di oggi, ultimo giorno della kermesse, sono stati 40 000. Un pubblico numericamente inferiore (ledizione 2009 ha registrato 55 000 passaggi) ma senzaltro di qualità e informato sulle tematiche affrontate. A testimoniare la competenza dei visitatori è stata la grande affluenza alle degustazioni guidate (Laboratori e Teatri del Gusto) che hanno registrato il tutto esaurito, le vendite di testi alla Libreria del Mare (il doppio rispetto al 2009), il successo dei percorsi didattici come larea Slow Sushi e Personal Shopper curati dallUniversità di Scienze Gastronomiche. Una preparazione del pubblico apprezzata anche dagli espositori che hanno espresso il loro piacere nel lavorare in un ambiente così competente.» Già durante i quattro giorni di Slow Fish si è iniziato a pensare al futuro della manifestazione. Tra i progetti, lidea di far convergere su Genova tutte le più importanti campagne internazionali sui temi del mare e del consumo responsabile. «La regione Liguria è un presidio di grande valore, ma molto vulnerabile da tutelare e sostenere ha concluso Francesco Bruzzo – per far ciò è necessario coinvolgere tutte le istituzioni, superando i campanilismi per raggiungere il comune obiettivo. Crediamo quindi sia un imperativo categorico continuare a sostenere i progetti di Slow Food come stiamo facendo con Mareterra di Liguria».


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