[oblo_image id=”1″] «Slow Fish è parte integrante di Terra Madre, sostenendo tutti i pescatori
e i contadini di piccola scala che in ogni parte del mondo si battono per
difendere sostenibilità e rispetto del loro territorio». Così Carlo Petrini
ha presentato la nuova edizione della manifestazione dedicata al mondo
ittico e agli ecosistemi acquatici che da giovedì 9 a domenica 12 maggio
2013 animerà il Porto Antico di Genova. «Serve però l’impegno di tutti noi
per ridare dignità a chi decide di ritornare alla terra e al mare, offrendo
speranze per il futuro. Temi importanti, senza dimenticare però il diritto
al piacere, che da sempre ci contraddistingue».

L’evento è organizzato da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione
con Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. «Ormai da
molti anni Slow Fish è un’ottima occasione per discutere di sostenibilità e
di temi importanti con ospiti di calibro come il commissario europeo Maria
Damanaki alla scorsa edizione. Condivido la scelta di ritornare al Porto
Antico per essere più vicini alla popolazione e contribuire a valorizzare
un’area importante per la città. L’appuntamento consolida il rapporto
decennale di consuetudine e amicizia con Slow Food da cui abbiamo imparato
tanto», commenta Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria.

«Sono passati 10 anni da quell’ottobre 2003 in cui con la Regione
organizzammo Sapore di Mare, l’edizione zero di Slow Fish. Quest’anno
abbiamo voluto scommettere sulla città coinvolgendo il pubblico affinché
prenda coscienza delle tematiche che riguardano l’ambiente marino e le
risorse ittiche in maniera semplice e godibile, con appuntamenti pensati
per ogni età ed esigenza. Un evento a ingresso libero dedicato appunto al
mare di tutti, senza rinunciare all’alto profilo delle tematiche trattate
nelle conferenze, alla presenza dei grandi chef italiani e internazionali
per gli appuntamenti gastronomici o ai giocosi momenti educativi», spiega
Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia.

Non mancano le riflessioni sullo stato dei nostri mari: «Ricordiamoci che
nel  Mediterraneo le specie commestibili sono 300, più alcuni crostacei e
molluschi, ma noi ci limitiamo a catturarne una decina, mettendo sotto
stress un delicato equilibrio e rinunciando a un’ampia varietà di gusti»,
mette in guardia Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow
Fish. «E nonostante queste risorse, i pesci più diffusi sulle nostre tavole
sono branzino, orata e rombo, specie allevate! Senza parlare poi dei
filetti di pesce persico che pensiamo siano allevati in Italia e invece
vengono dal Lago Vittoria, in Africa. O del pangasio, allevato nelle acque
non sempre cristalline dei fiumi del Sudest asiatico».

«Ma veniamo al programma: novità dell’edizione 2013 sono gli appuntamenti
Fish & Chef, in cui 16 tra i più grandi nomi della ristorazione italiana e
internazionale interpretano e raccontano il pescato di giornata per il
pubblico in sala, proponendo in abbinamento selezionate etichette di vino o
birra. Molti i percorsi didattici, in cui grandi e piccini imparano a
riconoscere le specie meno note, condividendo i segreti dei pescatori e
facendo pratica in cucina» continua Burdese.

Le bancarelle del Mercato coloreranno la banchina con i prodotti dei
Presìdi Slow Food, pesce fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e
derivati, evitando ovviamente le specie a rischio. Tornano i Laboratori
dell’acqua, momenti d’informazione e approfondimento con pescatori,
consumatori ed esperti, e le Cucine di strada, per scoprire le specialità
gastronomiche dei diversi territori. Uno spazio speciale della Piazza delle
Feste e dedicato al Bistrot dell’Alleanza, dove cuochi di tutto il mondo si
impegnano a proteggere la biodiversità promuovendo i prodotti dei Presìdi
nei loro menù. Specialità accompagnate da ottimi vini proposti dalla vicina
Enoteca.

Il ricco programma disponibile su www.slowfish.it è reso possibile, anche,
grazie al contributo dei main sponsor Pastificio Garofalo, Lurisia e
Bormioli Rocco.

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