[oblo_image id=”1″] Nuovo grande appuntamento per tutti gli amanti del fumetto d’autore e delle comics-convention in una data memorabile, il 17 novembre, che fa di Casale Monferrato (dopo Casale Comics) il centro ideologico di tutti gli appassionati del settore: sotto la sagace organizzazione artistica di Daniele Statella, rinomato fumettista e celebre firma di Diabolik ed Eva Kant e con la collaborazione dell’editore Valterza, si sono alternati personaggi di grande rilievo tra cui la figlia di Silvio Piola, Sig.ra Paola, e fumettisti di caratura nazionale ed internazionale. Sotto il patrocinio della Regione Piemonte, viene anche inaugurata la mostra aperta fino al 27 novembre e corredata da rari pezzi d’archivio fotografico del campione, per poi passare ad una serie di illustrazioni realizzate dai vari autori sul tema ed ai lavori realizzati dagli studenti della Scuola di Fumetto di Vercelli.
“Questa sarà l’occasione – commenta l’assessore allo sport Federico Riboldi – per ricordare attraverso le nuvole parlanti uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi, Silvio Piola, non solo con tavole e fumetti, ma anche con oggetti e documenti giunti direttamente dall’archivio storico della famiglia Piola. Tutto cio’ vorra’ anche essere un veicolo ideologicamente trainante verso un evento speciale che si riproporra’ il prossimo anno, vale a dire il primo centenario dello storico scudetto del Casale”.
Ritornando alla memoria di Silvio Piola, con la presentazione del volume “COME SILVIO PIOLA” e’ seguito un commovente e quanto mai rievocativo step by step ideolgico sulla figura del leggendario giocatore tra corsi e ricorsi storici come la famosa telefonata arrivata da Roma sponda laziale quando ormai tutti erano convinti del trasferimento a Milano sponda interista, la parentesi durante il secondo conflitto mondiale in cui il mitico Silvio vesti’ la maglia del Grande Torino giocando a fianco dei grandi campioni quali Mazzola, Gabetto, Grezar, Loik, poi periti nella tragedia di Superga; sicuramente non meno importanti le storiche vittorie con la Nazionale Italiana di Vittorio Pozzo soprattutto nel 1938 con il riconoscimento unanime in terra di Francia con cui condivise battaglie memorabili in campo al fianco di Giuseppe Meazza, ma anche la sua grande longevita’ con cui, nell’immediato dopoguerra, vesti’ le maglie di Juventus e Novara contribuendo a suon di gol ad uno scudetto sfiorato e una risalita in A; persino alla soglia delle 40 primavere, ebbe il merito della ri-convocazione in nazionale nel 1952 per meriti agonistici! L’Incontro, curato da Davide Barzi ha anche molto ben illustrato ed inquadrato tutte le similitudini tra sport e fumetto e tutto cio’ che puo’ significare questo celebre binomio in perfetto accostamento.
Nell’abituale incontro con il pubblico, si sono alternati celebri firme quali Paola Camoirano, Alessandro Gottardo, Pasquale DelVecchio, Roberto Rinaldi e altri celebri fumettisti. Ecco inoltre gli incontri tematici che hanno caratterizzato la convention: – Come Silvio Piola – Lo sport e i fumetti – i goal di Denis Medri – il fumetto su Maradona – i goal di Roberto Rinaldi – un rally infernale – Don Camillo e lo sport – Pasquale Del Vecchio: personale – Dal web alla carta per “davvero” – Paperino e lo sport – il rugby a fumetti.
Breve storia di Silvio Piola (Robbio il 29 settembre 1913 . Gattinara 3 ottobre 1996)
Silvio Piola è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo attaccante, campione del mondo con la Nazionale Italiana nel 1938. Con 368 reti è il più prolifico centravanti italiano di tutti i tempi ed è il miglior marcatore della Serie A con 274 gol. È ancora oggi il bomber di tutti i tempi di tre squadre diverse: Pro Vercelli, Lazio e Novara (oltre ad aver vestito anche la maglia della Juventus). A lui è intitolato il riconoscimento destinato agli attaccanti Under-21 di Serie A e Serie B. Detiene, insieme a Omar Sivori, il record del maggior numero di gol segnati in una partita di Serie A: 6 reti in Pro Vercelli – Fiorentina (7-2) del 29 ottobre 1933. È inoltre il più anziano goleador su azione del campionato italiano (40 anni, 6 mesi e 9 giorni), in Novara – Milan del campionato 1953-1954.
Silvio iniziò giovanissimo la carriera nella Pro Vercelli, esordendo sedicenne in Serie A nel campionato 1929 – 1930, nel pareggio dei vercellesi contro il Bologna per 2-2 del 16 febbraio 1930 e diventando titolare l’anno seguente. Si dimostrò subito un goleador segnando 13 reti all’età di 17 anni. Nell’estate 1934 lascia Vercelli dopo aver segnato con la casacca bianca 51 reti in campionato, tra cui le sei reti realizzate nella vittoria del 28 ottobre 1933 dei piemontesi contro la Fiorentina per 7-2 (primo giocatore a riuscire nell’impresa, record in seguito eguagliato solo da Omar Sivori) è il massimo “bomber” dei piemontesi in Serie A. Passa quindi alla Lazio per la somma di duecentocinquantamila lire, nonostante avesse preferito essere ceduto all’Ambrosiana Inter o al Torino. Nel 1935 non venne inserito da Vittorio Pozzo tra i convocati per l’amichevole contro l’Austria, a Vienna. Nel frattempo, mentre la Nazionale era già nella capitale austriaca, giunse a Roma la notizia dell’infortunio del centravanti Angelo Schiavio e il generale Giorgio Vaccaro colse al volo l’occasione: poche ore dopo il compagno Giacomo Blason comunicava a Piola l’ordine di rientrare a Roma e salire sul primo treno per Vienna. Piola giocò la partita segnando una doppietta al Prater il 24 marzo 1935. L’intervento di Vaccaro andò certamente oltre il suo ruolo ma l’interesse perseguito era comunque quello della Nazionale. Con la Lazio il “Silvio nazionale” rimane per nove stagioni: diviene per due volte capocannoniere della Serie A, nei campionati 1936-1937 e 1942-1943, inoltre mette a segno 148 reti totali con la maglia delle Aquile. Al periodo biancoceleste sono legati i suoi successi in maglia azzurra. Ai Mondiali di Francia nel 1938 realizza il gol della vittoria nei tempi supplementari contro la Norvegia negli ottavi di finale, poi una doppietta fondamentale contro i padroni di casa nei quarti e infine altri due gol nella finalissima contro l’Ungheria diventando Campione del mondo. Nel 1939 a San Siro contro l’Inghilterra segnò nella ripresa il gol del vantaggio italiano, anticipando il portiere con una rovesciata. Ci furono però grandi polemiche poiché il gol fu in realtà realizzato di pugno anche se non e’ mai stato dimostrato completamente. Con l’avvento della Seconda guerra mondiale, ritornò in Piemonte, a Torino, prima sulla sponda granata, disputando il campionato di guerra 1943-1944 perdendo la finalissima contro i “Vigili del fuoco” di La Spezia. Alla ripresa dei regolari campionati, nel 1945, passò alla Juventus con la quale disputò due campionati sfiorando di nuovo la vittoria nel campionato 1945-1946. Al termine del campionato 1946-1947 venne ceduto al Novara in Serie B. Il suo erede alla Juventus fu Giampiero Boniperti – che in quel campionato aveva segnato 5 reti in 6 partite disputate, alcune delle quali subentrando proprio a Piola, che fu schierato come mezz’аla. Piola portò il Novara in Serie A e disputò nella massima categoria ancora sei campionati, segnando 70 reti. (Il 23 ottobre 1997, a circa un anno dalla sua morte, gli fu intitolato lo stadio del Novara; alla cerimonià partecipò l’intera famiglia di Piola. Nella storia di oggi, per lo storico ritorno della ProVercelli in Serie B lo stadio e’ stato ovviamente intitolato a Silvio Piola). Giocò in massima serie fino all’età di 40 anni, diventando anche il più anziano realizzatore della Serie A: in Novara-Milan del 7 febbraio 1954 andò in rete all’età di 40 anni, 6 mesi e 9 giorni. Con la maglia del Novara venne anche convocato in Nazionale due volte, l’ultima il 18 maggio 1952 a Firenze, quando fu chiamato dal suo ex compagno di squadra Giuseppe Meazza a giocare contro l’Tnghilterra diventando così anche il più anziano azzurro, record poi battuto da Dino Zoff. Con la maglia azzurra collezionò 34 partite segnando 30 reti, che gli permettono di essere il terzo cannoniere della Nazionale dopo Luigi Riva e Giuseppe Meazza, con la migliore media-gol in assoluto: 0,88 a partita, davanti ai 0,83 di Riva e ai 0,62 di Meazza. Con lui e Meazza in campo, la Nazionale Italiana perse soltanto una partita. Fra i suoi record si ricorda quello tuttora imbattuto di reti in Serie A, 274, che diventano 290 contando le sedici del campionato anomalo 1945-1946, disputato su due gironi geografici con un girone finale per l’assegnazione del titolo.
Nonostante la sua carriera lunga e di successo, coronata dalla vittoria di un campionato del mondo, Piola non vinse mai uno scudetto sfiorandolo solamente tre volte, nelle stagioni 1936-1937 e 1946-1947 quando vinse il girone d’andata, rispettivamente con Lazio e Juventus, e soprattutto nella stagione 1945-1946 di nuovo con la Juventus: la formazione bianconera, grazie anche ai gol di Piola, si trovò due punti davanti al Grande Torino a due giornate dal termine del girone finale ed era ancora appaiata con i granata all’ultima giornata, soccombendo soltanto a causa di un pareggio a Napoli. Dopo aver abbandonato l’attività agonistica, Piola fu tecnico federale e tra il 1953 e il 1954 divenne commissario tecnico della Nazionale italiana, affiancato da Lajos Czeizler ed Angelo Schiavio. Successivamente allenò il Cagliari in due diverse occasioni nel corso degli anni cinquanta. Nel 1959 venne assunto a stagione in corso come direttore tecnico del Piacenza.

Sport & Comics
Mostra presso il Castello del Monferrato (piazza Castello)
dal 17 al 27 novembre 2012
Orari: da lunedì a venerdì ore 15.30-19.00; sabato e domenica 10.00-13.00 e 15.00-19.30

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