Prologo di questa nuova chermesse dedicata all’arte contemporanea è la mostra dell’artista Serena Piccinini che si inaugurerà giovedì 26 marzo nella sala vetrata di Campus Point, contenitore trasparente, metafora di uno spazio aperto a tutti che si offre alla città e la accoglie per diventare luogo d’incontro tra cultura, istituzioni e impresa.

Il Politecnico rinnova al territorio la proposta di condividere uno spazio fisico da vivere e visitare per mezzo dello spunto artistico e uno spazio concettuale per suggerire stimoli, per creare occasioni di confronto e favorire la conoscenza reciproca in modo giocoso e informale.

[oblo_image id=”1″]Serena Piccinini, laureata in antropologia e pittura, apre le danze. In esposizione 3 suggestivi lavori da scoprire e visitare: Mobyrigibilus Caelestis (Balene Celesti), composta da sette corpi sospesi nell’aria, suggerisce l’idea di uno stormo di Balene che fluttuano nell’aria, libere, forse migranti. Giraffidae Escavator (Girafpillar) metafora di un mondo in costante divenire designa animali fantastici con corpo da giraffa e lungo collo da escavatori, mentre Aerofilia, video istallazione, suggerisce l’idea di un pesce che anziché vivere nella costrizione dello spazio della boccia ne vive sul riflesso.

Estremamente concettuali, eleganti nella forma e acuti nel contenuto le opere di Serena Piccinini regalano a chi guarda un nuovo mezzo per vedere le cose, aprono la via ad uno sguardo sospeso, poetico, a volte fiabesco, verso un mondo fatto di candore.

Consapevole di come l’arte sia un mezzo per vedere, Piccinini sussurra le cose, le suggerisce, entra nello spazio in punta di piedi, prende lo spettatore per mano e lo guida in un silenzioso percorso riflessivo.

Elemento portante del lavoro dell’artista, la leggerezza viene palesata dall’eleganza delle forme e dalla costituzione stessa delle sue opere: sculture di carta. Al significato intrinseco che la carta stessa evoca, si accompagna spesso l’assenza di colore: la messa in scena del bianco.

Indagato fin dal principio da Kandinsky ne La Spiritualità nell’Arte, il bianco è inteso come muro di silenzio assoluto, un silenzio ricco di aspettative di nascita, di potenzialità. Un assoluto aperto: lo spalancamento del tutto.

Le istallazioni di Serena Piccinini diventano strumenti mentali, pensieri che si fanno scultura, situazioni che si animano, universi plasmati con la carta piegata o intessuta e restituiti agli occhi dello spettatore. Un cammino che, per affinità elettive, ha portato l’artista ad incontrare le opere di grandi pensatori, noti per essersi misurati con l’inafferrabile leggerezza: a partire da Kundera, che ha esplorato e restituito quella “insostenibile dell’essere”, fino alle dichiarazioni di Calvino, impegnato a dimostrare come la leggerezza sia un valore anziché un difetto.

Tutto il resto è silenzio.

A campus Point …
Campus Point, Politecnico di Milano
Via Ghislanzoni, 24 (ex ospedale)

Da lunedì’ a venerdì 13.00 – 19.00
e tutte le mattine su prenotazione (0341.488707)
Ingresso libero.
Per informazioni: press.pololecco@polimi.it

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