[oblo_image id=”1″] Non sempre un campionato equilibrato è sinonimo di spettacolo. Altrimenti potremmo stropicciarci gli occhi anche per ciò che avviene in Svizzera, Austria o Cipro.  La fluidità della classifica può essere data anche dalla povertà dei contenuti tecnici che contagia anche le formazioni – almeno sulla carta – dotate di maggiore spessore. Il festival delle occasioni mancate andato in scena nella sedicesima di serie A, evidenzia come il nostro calcio arranchi al cospetto delle principali realtà europee. Rendendo i giusti meriti alla tenacia di Bari, Palermo e Atalanta, non si può negare come le nostre big abbiano dato vita ad una strana partita di ciapa no. Il weekend è cominciato con la sconfitta della Juve, la quarta nelle ultime cinque gare. Ferrara e i dirigenti hanno sottolineato come la squadra abbia dato tutto. Ma è proprio questo il problema: in questo momento, non basta l’impegno per evitare un sonoro tonfo contro una compagine costruita per salvarsi e in piena emergenza infortuni. Le occasioni mancate non sono imputabili alla sfortuna: la Vecchia Signora paga terribilmente le ansie e le paure di alcuni uomini chiave. Se Diego sbaglia un rigore, o se Amauri sfodera tutto il repertorio fallendo favorevoli occasoni di destro, di sinistro e di testa, non si può negare che le aspettative estive stiano pesando come un macigno nella testa di alcuni dei presunti leader. L’unica consolazione per i bianconeri è arrivata domenica pomeriggio sedendosi sul divano e assistendo all’harakiri di Inter e Milan. I nerazzurri avevano i tre punti in tasca contro l’Atalanta ma si sono complicati la vita da soli. Hanno mancato il colpo del ko, sono rimasti in 10 per l’ingenua espulsione di Snejider e infine sono capitolati per un liscio di Lucio. Ne approfitta il Milan? Macchè, peggio che andar di notte. I rossoneri si sono fatti sbertucciare dal Palermo di Miccoli in casa: i problemi di inizio stagione sono riemersi e riaffiorano le perplessità su una squadra che si dispone in campo spaccata in due tronconi. Mourinho può così accettare il pareggio di Bergamo preparandosi con fiducia all’ultimo appuntamento prima della sosta natalizia. Leonardo e Ferrara si domandano se guardando la classifica sia più giusto rimpiangere le occasioni perse oppure consolarsi per essere ancora in corsa nonostante l’andatura a singhiozzo. Per tutti il consiglio è di stare attenti: confidare eccessivamente negli errori degli altri non è mai saggio. Come avviene in tutti i giochi, dopo un pò anche a ciapa no qualcuno potrebbe stufarsi. E a quel punto il campionato potrebbe trovare il suo padrone.

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