Il “digital divide” tra l’isola e le altre regioni italiane sarà superato al massimo entro dicembre 2008, ha precisato il presidente della regione Sardegna Renato Soru, perché sarà completato il progetto sics, sistemi informatici comunali, che prevede che tutti i comuni siano collegati alla rete adsl che con l’estensione della banda larga permette una navigazione veloce.

Complessivamente sono a disposizione 20 milioni tra risorse regionali e delibera cipe (fondi europei): 6 per la prima tranche, 14 per la seconda parte del progetto. L’assessore agli affari generali Massimo Dadea ha ricordato tutte le tappe del percorso sics: nel 2005 la copertura di rete interessava il 25 per cento dei comuni, era stata attivata l’adsl in 143 centrali e in 73 mila linee, e col 2007 hanno avuto accesso al sistema il 60% dei comuni e l’82% della popolazione sarda.

La prima fase avrebbe dovuto concludersi a giugno di quest’anno invece è stata anticipata di 6 mesi.

Col sics II, la banda larga sarà estesa non solo a tutti i centri, ma anche agli ospedali e alle industrie. Nei centri più piccolie distanti dalle centrali telefoniche e nelle isole maggiori la linea sarà portata con un ponte radio in alternativa al wi-fi, in quelli con oltre 100 abitanti sarà utilizzata una rete a fibre ottiche.

Un completamento che porterà, entro il 2008, la Sardegna a essere la prima regione italiana totalmente connessa in banda larga.

Un’importante passo avanti nella riduzione del divario col resto d’Italia. Il digital divide, quindi, si può superare.

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