[oblo_image id=”1″]E’ carico Valentino Rossi al termine dei primi test invernali della sua Yamaha a Jerez. Il pesarese non vede l’ora di mettersi definitivamente alle spalle la peggior stagione della carriera per ritornare a vestire i panni del Dottore. Dalle difficoltà in gara dove ha dovuto confrontarsi con una moto spesso non all’altezza e con un rivale pressoché perfetto come Stoner ai problemi fuori pista con l’indagine del fisco che lo ha esposto ad un continuo processo mediatico, il 2007 ha riservato più delusioni che gioie. Ora però il fuoriclasse di Tavullia sembra aver ritrovato il solito spirito e chi lo ha rivisto in pista è pronto a scommettere che il 2008 sarà la stagione del grande riscatto.

Le prove sul circuito spagnolo servivano soprattutto per valutare i possibili vantaggi date dalle gomme Bridgestone, la grande novità tecnica del prossimo mondiale. L’esame è stato superato, almeno osservando il viso compiaciuto del pilota al termine della sessione. Il cambio di pneumatici era stato richiesto proprio da Rossi, insoddisfatto dalle prestazioni delle Michelin, colpevoli di rendere ancora più evidente il gap tra Ducati e Yamaha. Ora, risolto radicalmente almeno un problema, l’attenzione del team giapponese si può così spostare sulle componenti telaistiche e sul potenziamento del motore. Perché per strappare il numero uno di sella all’australiano Stoner, Rossi avrà bisogno di partire ad armi pari. O quasi. Forse per troppo tempo la Yamaha si è adagiata confidando eccessivamente nel talento del nostro pilota con l’illusione che eventuali limiti tecnici del mezzo sarebbero stati nascosti dall’estro di Valentino.

L’anno scorso, però, Stoner ha regalato una stagione senza macchie dominando il motomondiale con una facilità irrisoria e sbaragliando tutta la concorrenza fin dalla prima gara. Come se non bastasse, la Ducati ha deciso di affiancarlo a Melandri, altro centauro di grandi ambizioni pronto per la prima volta a lottare per il titolo. La musica però sembra cambiata e il team Yamaha sta lavorando duramente per avvicinare le prestazioni della scuderia italiana.

In questa chiave di lettura, i test invernali sono già un impegnativo banco di prova e una tappa irrinunciabile per la crescita del mezzo. Arrivare ad un mondiale dove la differenza tra le moto sia limitata esaltando il ruolo del pilota favorirebbe lo spettacolo accrescendo l’incertezza sul nome del possibile vincitore. E’ la speranza di Rossi: convinto che la sfortuna che lo ha perseguitato sia ora svanita e che la pista tornerà ad essergli amica. La febbre degli appassionati è già alta: peccato solo che alla prima gara manchino ancora quasi quattro mesi…

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