[oblo_image id=”1″] Il calcio è passione, pulsione di vittoria, senso di appartenenza. A volte diventa letteratura. Perchè si realizzi quest’alchimia è necessario trovare un campione dal sapore romantico e una penna capace di sublimare una carriera in un’espressione. Dall’incontro tra Gigi Riva e Gianni Brera, nacque il soprannome di Rombo di Tuono, così adatto e attuale a distanza di quasi quarant’anni. Perchè Gigi Riva non può essere etichettato semplicemente come il miglior attaccante che il calcio italiano abbia conosciuto. Riva è il calcio italiano, almeno la parte più nobile di esso. Non solo per i gol – può vantare ancora il record di reti in maglia azzurra con 35 sigilli in 42 gare – e neppure per la nostalgia di un pallone che non c’è più dove si era disposti a rinunciare a soldi e trofei per centrare l’impresa don chisciottiana di portare il tricolore a Cagliari. C’è qualcosa che attrae in modo magnetico, che rimane sfogliando anche disordinatamente i fotogrammi di una vita passata sui campi da calcio. Lo stesso sguardo fiero di chi non si arrende davanti agli infortuni o ad un Brasile troppo forte per toccare il sogno mondiale. Gli occhi orgogliosi di chi vince sudando, soffrendo senza cercare scorciatoie. 
Ora per chi volesse rivivere il mito di Rombo di Tuono c’è un sito ricco e molto curato realizzato da Mauro Riva come regalo per il padre. Non si tratta di una semplice rivisitazione malinconica ma di un vero viaggio sulle orme di un campione epico e discreto. Molto più di un calciatore, qui siamo al cospetto del calcio italiano. Chapeau.

Il sito ufficiale: www.gigiriva.it

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