[oblo_image id=”1″] Sabato 2 marzo si parte con l’apertura alla galleria Ono Arte Contemporanea (dalle 18 alle 23, a ingresso libero) dove si terrà un incontro pubblico con il producer Morphosis, che sarà intervistato dal giornalista Damir Ivic. Libanese di nascita ma veneto d’adozione, il suo vero nome è Rabih Beaini e con il suo disco “What have we Learned”, è arrivato quarto nella top 20 del 2011 del sito europeo di riferimento Resident Advisor ed è balzato agli onori delle cronache di tutto il mondo diventando uno dei simboli di una techno dark e ombrosa che ora va per la maggiore.

La giornata proseguirà con una performance live, O.P.E.R.A. O.R.A. del giovane Carlo Maria Amadio, studioso di musica elettronica presso il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.

Sempre alla Galleria Ono chiude il programma un nome già molto noto in città, Abyssy, moniker del bolognese Mayo (anche noto come Soulomon, o Low Low), il cui live propone un sound fortemente influenzato dalla prima house elettronica e dai relativi archetipi.

Il lungo happening di sabato proseguirà al Link (e per chi preferisce non usare l’auto sarà a disposizione una navetta gratuita da Piazza VIII Agosto a partire dalle 22.15) dove, sempre sotto l’egida di Red Bull Music Academy, si terrà la parte finale di Pulse Festival.

L’headliner di una lunga notte di musica sarà Carl Craig, questa volta sotto le sembianze di 69, suo storico progetto iniziato nel ’91 con “4 Jazz Funk Classics” e la conseguente creazione della Planet E di cui è proprietario/fondatore. Proprio sotto lo pseudonimo 69 Craig produsse gli EP più ipnotici e distopici della prima parte della sua carriera, e venne universalmente riconosciuto come alfiere della seconda ondata techno di Detroit, al pari di colleghi quali UR e Kenny Larkin. Negli anni poi Craig ha dimostrato di essere un artista a tutto tondo, sviluppando un sound personalissimo e di grande sottigliezza, debitore del soul e del jazz tanto quanto della techno. Sempre attento a rinnovarsi, questo grande visionario dell’elettronica ha remixato chiunque, da Tori Amos a Cesaria Evora a Theo Parrish fino a Mussorgsky e Ravel (per il primo capitolo della serie serie “Recomposed” della Deutsche Grammophon), e diretto progetti collettivi come la Innerzone orchestra e The Detroit Experiment, con jazzisti del calibro di Craig Taborn e Marcus Belgrave.

Ad aprire la serata saranno il già citato Morphosis, e Panoram, un artista misterioso (non se ne conoscono né foto né dati biografici), ma scoperto proprio come partecipante della Red Bull Music Academy, e che ha esordito nel 2102 con ‘Accents’ (Scenario), una miscela di soul post-industriale, fusion distorta e musica per sonorizzazioni cinematografiche.

A completare la serata, anche i nomi di punta della scena di alcune città italiane che collaboranocostantemente con il Link, come Lorenzo De Blanck, che sta vivendo un momento di grandisoddisfazioni sia come producer che con la sua serata Simple che si svolge tra le mura del Black Box/ Suono di Ferrara, Max P, in coppia con Edo per l’occasione e direttamente dal Red Zone,storico club umbro, Andrea Bassi, già noto per progetti come Combers e Less Conversation, SocialKids, giovane e promettente progetto che vive tra le mura del Tenax, e infine il trio Arletti/Vallisneri/ Poggioli, dal Gallery di Modena.

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