[oblo_image id=”2″] Terzo lungometraggio per il regista Francesco Falaschi che, come per il precedente Last Minute Marocco, mette al centro della storia dei personaggi molto giovani, che si apprestano a diventare indipendenti dai propri genitori

Questo mondo è per te, però, è stato prodotto con un budget molto più ridotto, e girato interamente nella Maremma Toscana. Il film, non a caso, è stato ideato dal laboratorio della Scuola di Cinema di Grosseto, presso cui il cineasta insegna dal 2005. In particolar modo, per quanto riguarda la sceneggiatura, Falaschi ha collaborato con Filippo Bologna, uno scrittore emergente del quale si è già parlato in passato per il suo libro Come ho perso la guerra, edito da Fandango.

La vicenda raccontata nell’opera cinematografica in realtà è molto semplice. Il protagonista è un ragazzo comune (Matteo Petrini) che, appena conseguita la maturità, cerca di trovare un lavoro che lo soddisfi, senza per questo rinunciare al suo grande sogno: diventare un romanziere affermato. Il finale è di tipo aperto, senza vincitori né vinti e molto realista, anche se mai cinico, perché il messaggio che si vuole trasmettere è appunto quello di persistere nel raggiungere gli obiettivi prefissati.

A interpretare i ruoli del padre e della madre di Teo, invece, è spettato a due attori con una lunga carriera alle spalle e che fra l’altro hanno già lavorato con Falaschi: Cecilia Dazzi (protagonista del primo film dell’autore, intitolato Emma sono io) e Paolo Sassanelli (anche nel cast di Last Minute Marocco).

Oltre che sulla professionalità di tutto il cast, la pellicola ha potuto avvalersi di una trama basata su valori e problematiche universali (le questioni di cuore, il rapporto padre-figlio, le pari opportunità nello studio e nel lavoro, il libero arbitrio, il peso dei condizionamenti esterni) nelle quali possono rispecchiarsi non solo i giovani, ma persone di tutte le età. Ecco allora spiegato l’immediato successo che Questo mondo è per te ha riscontrato fin dalle prime presentazioni in pubblico. Viste le ottime premesse, quindi, si è pensato di distribuire il film non solo nelle sale toscane (come era previsto in un primo tempo) ma in quelle di tutta Italia, con l’aiuto di alcune sponsorizzazioni di spessore.

A proposito della distribuzione inaspettata su tutto il territorio nazionale, Falaschi ha dichiarato: “mi sono sentito orgoglioso come un allenatore che con il vivaio di una squadra di provincia è andato a giocare in serie A”. E a ben vedere: il film non potrà di certo incassare quanto quelli stranieri o italiani molto più pubblicizzati ma, comunque sia, è la prova lampante che si può fare del cinema di qualità anche a costi contenuti.

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