[oblo_image id=”1″] Premio Nobel per la Fisica nel 1903insieme al marito Pierre per i loro studi sulle radiazioni, Marie Curie è quasievocata in questo spettacolo dalla figlia Irene, che asseconda con affetto ilsuo delirante dialogo con una vecchia radio. Stralci di un’intervista in cui lacelebre scienziata rievoca i passaggi cruciali della sua vita lasciando fluirei ricordi della sua ricerca come fosse il racconto di una storia d’amore maanche sollevando questioni di massima importanza come la responsabilità delloscienziato nei confronti dell’umanità intera.

 

Uno spettacolo ambientato interamente inuna cucina, dove gli strumenti domestici diventano evocazioni febbrili di unavita dedicata alla ricerca e illuminata dall’amore per il marito: dall’annuncio della morte del marito inscenatoattraverso un coltello piantato in un tagliere, fino alla rappresentazionedella fissione nucleare modellata su gnocchi di patate che si sfaldano, dellaricerca degli elementi presenti nella materia simboleggiata dalla rottura deigusci di noce.

 

È l’aspetto umano della scienziata atrasparire, il suo sforzo di abbattere i pregiudizi sull’attività di una donnain un ambiente maschile, diventando quasi un personaggio pirandelliano, che sirivolge agli spettatori e all’autrice con la stessa amarezza dei Sei Personaggi: «E si vorrebbe cheadesso, qui, in questo luogo, io, e tu, e altri, rivivessimo in breve tempo lenostre esperienze di anni, profonde, entusiasmanti, faticose. Ah! la fatica!Questo solletica molto la curiosità della gente!»

Giovedì 7 marzo, alle ore21.15, al Teatro delle Moline, Ursa Maior Teatro presenta Quellaluce blu – La vitadi Marie Curie,tratto da Il Fuoco del radio. Dialoghicon Madame Curie di Simona Cerratoe Luisa Crismani, con Marina Pitta e Briana Zaki, con la collaborazione di MarcoMattiuzzo (voce registrata), regia Irene Ros, referente scientificoDott.ssa Francesca Vidotto.

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