[oblo_image id=”1″]Il tema della diversità da sempre alimenta paura, ostilità e indifferenza. Oggi crea anche molte polemiche, perchè per la prima volta le storie diverse di persone che hanno diversi modi di amare sono diventate un libro. E fin qui niente di strano starete pensando, ma questo nuovo libro è stato scritto per i bambini!

Nos gustamos! (ci piacciamo!) è stato pubblicato con grande successo in Spagna con la collaborazione di AMPGIL, l’associazione spagnola costituita da parenti e amici di omosessuali. Per la prima volta al mondo questo libro viene tradotto e proprio l’Italia ha accolto questa iniziativa dimostrando un senso civico insperato.

La diversità rappresenta un aspetto culturale della nostra società e come tale non deve essere nascosto al bambino come fosse un male incurabile, un’amara verità che in caso si rimanda al figlio di scoprire da solo in futuro, con non poche sofferenze, nella speranza che questo non accada mai.

Due sono le principali critiche alla pubblicazione del libro: la prima fa riferimento alla confusione che una tale rivelazione potrebbe scatenare nel bambino. In realtà non si capisce come una visione parziale e menzoniera del volersi bene possa essere preferita  ad uno sguardo completo sui sentimenti umani.
La seconda critica viene mossa al fatto che un libro di questa natura possa portare molti bambini a cadere nell’omosessualità. Lungi dall’essere un manuale per futuri gay, Ci piacciamo! racconta come a volersi bene possano essere anche persone dello stesso sesso, in una prospettiva di totale armonia, amore e rispetto reciproco.

Queste pagine colorate, che presentano personaggi simpatici per i quali non si può che provare simpatia, fanno appello proprio alla sensibilità del bambino, non ancora contaminata da schemi e da una sorta di ipocrisia evolutiva che li vuole immersi in una cultura per niente aperta all’accettazione del diverso, qualunque cosa esso rappresenti. 

L’altro, il diverso, quello lontano e quello vicino a noi, va accettato e rispettato, ma soprattutto va conosciuto, e forse non serve essere grandi per capire che voler bene è bello, non importa a chi questo sentimento sia rivolto.

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