[oblo_image id=”1″]Da quando l’Italia entro in guerra, il 10 giugno 1940, il ruolo della donna cambiò vorticosamente. Questo è il nodo centrale intorno al quale si sviluppa il romanzo di Miriam Mafai, Pane nero. Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale edito da Ediesse. Da giovani macchine prolifere a lavoratrici, da donne “casa e chiesa” a ingegno e praticità. L’entrata in guerra dell’Italia porta gli uomini delle famiglie ad imbracciare fucili e indossare divise, lasciando le donne con i bambini ad affrontare la dura realtà. Così le differenze sociali si abbassano, il conflitto tocca tutte, la fame non guarda se si era ricche o meno.

Ogni giorno ci si ingegna per inventare il sapone per il bucato, il pranzo, ogni faccenda che riguarda la casa e i figli. Le donne quindi si svegliano dal torpore fascista e dall’etichetta affibbiata dalla Chiesa e dalle convenzioni sociali: occupano il posto degli uomini, in fabbrica, negli uffici e per le strade. Sono anni duri quelli che vanno dal 1940 al 1945, le donne lo sanno. Si scoprono partigiane, staffette, pronte a nascondere i mariti e i fratelli, venditrici e barattatrici. Miriam Mafai descrive quei momenti con il piglio storico di una grande giornalista, facendo rivivere le scene di vita quotidiana al lettore, anche come testimonianza del tempo stesso. Perché se le donne di oggi sono indipendenti e “vive” lo devono in parte alla lotta delle donne di allora, che inconsciamente e improvvisamente si svegliano dallo stereotipo che per troppo tempo le ha rese vittime del loro stesso ruolo.

Pane nero. Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale
Miriam Mafai
Ediesse Libri

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