Prima settimana senza il vostro telefilm preferito, che fare? Navigare in rete in cerca di notizie, anticipazioni e commenti sul fenomeno mediatico che ha sconvolto il modo di fare e di guardare la televisione. Il modus operandi della serie è un onesto archetipo narrativo, una narrazione a due livelli, questo tipo di narrazione permette un ampio sviluppo della storia sui due piani narrativi permettendo così di incastrare indizi e piazzare misteri, usufruire insomma di tutto quello che fa suspense.

Ma Lost non si può ridurre solamente a questo, è un melting pot di letteratura e filosofia applicata alla televisione. Dai chiari omaggi nemmeno tanto nascosti nei titoli, alle vicende dei personaggi che altro non sono se non ben riproposte rivisitazione moderne. Già dalla prima serie compaiono omaggi. L’episodio intitolato Il coniglio bianco, esplicito omaggio a Lewis Carrol. Nel finale di questo episodio Jack, all’inseguimento di un ombra trova invece una bambola bionda (Alice di disneyana memoria). Mentre proprio in quello successivo “La casa del sol levante” è William Shakespeare ad approdare sull’isola in una rivisitazione moderna, con tanto di Moro, del geloso Othello.

Provando a giocare con gli indizi simbolici, cioè non utili allo svolgimento della trama ma necessari per verificare il meta messaggio della serie (d’altronde non può essere solo una moltitudine di Robinson Crusoe che affrontano dei “diversi” ad appassionare così tanti spettatori vediamo cosa riusciamo a sviscerare da questa semplice trama.

Un aereo dell’Oceanic Airlnes partito da Sideny precipita sopra ad una misteriosa isola tropicale (nessun uomo è un isola John Donne-poeta e religioso inglese, tanto per aggiungere subito una meta-citazione). Il luogo viene semplicemente definito con il termine di Isola (potrebbe essere simbolicamente Cuba?!). Compaiono due orsi polari, uno viene sbranato dal misterioso mostro e l’altro viene semplicemente abbattuto da uno dei protagonisti, Sawyer (Tom, altro omaggio nemmeno tanto nascosto). E ancora: un aereo di narcotrafficanti è precedentemente precipitato mentre trasportava statuette di gesso raffiguranti la N.S. Madonna e segretamente riempite di cocaina (la religione /è l’oppio dei popoli secondo Marx). Ma anche la cabala e la numerologia svolgono il loro lavoro sporco all’interno di questo ricco e complesso arco narrativo ancora in pieno svolgimento negli Usa.

Negli episodi trasmessi in Italia abbiamo anche visto la presenza di uno strano computer dove si doveva inserire una sequenza di numeri ogni 108 minuti. Il numero 108 che deve essere inserito nel computer per impedire la fine del mondo è anche legato ai versi biblici dell’Apocalisse (8,10-11) identificati tra l’altro da alcuni studiosi con il disastro nucleare di Chernobyl. Ma il telefilm prosegue, anche se la fine del mondo non è stata scongiurata da Desmond, arriva un raro momento di festa per i sopravvissuti del volo della Oceanic e qui si vede come vengono divise equamente le riserve alimentari trovate in un bunker antiatomico.

Curiosità aggiuntive: come guida del gruppo arrivato sull’isola è stato eletto un medico. Un ragazzone americano vince una lotteria miliardaria rimanendo infelice a vita. Che altro dire? Non suona tutto come già visto nella grande storia del secolo scorso? L’Isola, ricorda un’altra Isola dove tempo fa attraccò un altro medico a guidare un altro gruppo. (sempre Cuba. Quando Castro arrivò sull’isola era accompagnato da un medico a guidare la spedizione. Jack Che Guevara?!) . Mentre l’orso polare sembra essere stato sbranato da un sistema difensivo tecnologico. Tornando alla guerra fredda l’orso era uno dei simbolo dell’Urss caduta nella corsa agli armamenti (gli Usa stanno ancora costruendo il loro scudo stellare per prevenire attacchi missilistici).

Ma gli orsi se ricordate erano due. E’ opinione comune che la TV e i film statunitensi, visti dalle persone di tutto il mondo, proiettano un’immagine ufficiale di una America innocente, gentile, potente e anche buona; facilmente manipolabile e ingannabile. Ciò gioca un grande ruolo nel condizionare il pensiero del governo USA come un orso impacciato. Noi abbiamo giocato a interpretare Lost, lo abbiamo visto come una rivisitazione americana della guerra fredda, o come un sentito omaggio al mondo della letteratura. Ma il bello di questa serie è la ricchezza di spunti, la varietà di chiavi di lettura disponibili, è uno scrigno di tesori ancora da svelare. La serie è piena di misteri e di omaggi tutti da scoprire.

Se vi sentite orfani potete visitare la rete dove Wikipedia ha addirittura creato Lostpedia, e dove sono stati creati il sito ufficiale dell’Oceanic Airlines dove la compagnia con un comunicato stampa dichiara di chiudere i battenti dopo il disastro del volo 815. Attenzione se piazzate le parole giuste nel menù appaiono indizi o enigmi sul personaggio di Walt. In rete esiste anche un sito dedicato al tour finlandese dei Drive Shaft, il gruppo di Charlie uno dei superstiti.

www.driveshaftband.com
www.oceanic-air.com

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