[oblo_image id=”1″] No tengo dinero cantavanoquasi vent’anni fa i Righeira e il refrain è adattissimo per spiegare il mercato delle italiane. Non potendo spendere si cerca di compensare con la fantasia: tanti prestiti, pagamenti dilazionati, bonus legati al rendimento. La verità è che il nostro calcio non ha importato alcun top player e ha visto partire alcuni giovani dal talento cristallino oltre ad un pezzo da novanta come Eto’o. Ma chi ha lavorato meglio? Per le sentenze definitive bisognerà attendere maggio, ma è già tempo delle prime pagelle.

 

Juventus: Classifica della passata stagione alla mano, era quella che aveva più bisogno di cambiare. Numericamente si è assistito ad una rivoluzione con otto titolari nuovi di zecca, il cambio della guardia in panchina e l’avvento di un modulo tattico spregiudicato. Non potendo arrivare ai fenomeni appetibili dai colossi economici europei, ha cercato di non farsi prendere per il colletto della giacca. Colpi mirati che garantiscono qualità e un ampio ventaglio di soluzioni da centrocampo in su. Forse si doveva intervenire maggiormente in difesa, ma la convinzione è che sia finalmente iniziata una nuova era. VOTO: 7,5

 

Inter: Più che il fairplay finanziario, hanno pesato i deficit a bilancio dell’ultimo trimestre delle aziende del patron Moratti. La storia insegna che si può vincere vendendo anche fuoriclasse come Zidane ed Ibrahimovic, a patto però che vengano rimpiazzati da campioni all’altezza. Forlan è una punta di valore, ma l’anagrafe non aiuta e non è lecito attendersi che raggiunga le vette di Eto’o. Per il resto, si è cambiato il minimo indispensabile. Forse troppo poco con l’impressione che la squadra sia un po’ logorata dall’età di alcuni pilastri. VOTO 5,5

 

Milan: Ha mutato poco perché era quella che aveva meno da modificare partendo da un livello più alto. Ha scelto la formula dei prestiti per limitare il minimo ai costi, ma è riuscita a dare ricambi di spessore in difesa e con Aquilani ha trovato l’elemento per rimpiazzare Pirlo. L’unico dubbio è sulla tenuta atletica di un centrocampo con elementi chiave come Gattuso, Van Bommel e Seedorf non esattamente di primo pelo. Attenzione ai cali di concentrazione in campionato: la Champions rischia di essere una splendida distrazione. VOTO 6,5

 

Roma: Il progetto Luis Enrique è suggestivo, il dubbio è che sia anche realizzabile. Puntare sui giovani e su un’idea di calcio moderna va benissimo, ma si può stravolgere tutto avendo l’obbligo di tenere al centro del progetto un fuoriclasse unico ma ingombrante come Totti, ormai prossimo ai 35 anni? Il timore è che la piazza conti ancora troppo: sono stati ceduti elementi invisi al pubblico come Menez e Vucinic che sarebbero stati utilissimi negli schemi del tecnico per approdare a giovani di belle speranze ma ancora da testare nel nostro campionato. VOTO 5

 

Napoli: Patron De Laurentiis ha capito che per confermare quanto di buono fatto nella scorsa stagione, c’era bisogno di rinforzare la rosa. Tanti nomi nuovi a centrocampo e un paio di innesti in difesa. Per puntare allo scudetto mancano un leader arretrato e un’alternativa all’altezza di Cavani. La squadra però è completa e se le scaramucce tra allenatore e presidente non dovessero affiorare nuovamente, il pubblico partenopeo può aspettarsi un’altra stagione ricca di soddisfazioni. VOTO: 7,5

 

La sensazione è che la Juve sia quella che si sia maggiormente rafforzata, anche perché partiva da una quota più bassa. Il Milan rimane così la favorita mentre dietro si profila un groppone con tre  o quattro squadre allo stesso livello. Per far cambiare i giudizi c’è tempo fino a maggio con 38 esami che stabiliranno chi ha lavorato di più e meglio durante l’estate. Buon campionato a tutti.

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