[oblo_image id=”1″] È stato presentato presso il Museo delle Antichità Egizie di Torino il restauro del papiro “Libro dei Morti di Tasnakht”, reso possibile dalla Fondazione CittàItalia.
La scelta del restauro è stata effettuata dalla Direttrice della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Eleni Vassilika e, di concerto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, l’incarico è stato affidato ad un team di restauratori specializzati in papiri.
Un’attività di restauro, conservazione e rimontaggio del papiro con l’impiego di supporti idonei alla piena valorizzazione del reperto.
Da un centinaio di anni il Papiro di Tasnakht era esposto in un’unica cornice di 18 metri insieme ad altri cinque papiri e tale montaggio presentava notevoli problemi: diretto contatto dei vetri con l’opera, presenza di controfondatura in cartoncino in pasta lignea notevolmente ossidato, incompatibilità di taluni materiali utilizzati con la fragilità del papiro, ecc. ecc.
Solo con lo smontaggio è stato possibile rilevare la sostanziale integrità del papiro, caratterizzato da colore chiaro e medio spessore ma anche certe lacune sui margini inferiore e superiore risarcite probabilmente nell’ottocento con papiro vergine di spessore lievemente superiore all’originale.
Secondo le superate consuetudini di epoca precedente, per stendere e rinforzare il papiro, sul verso, lungo tutta la superficie, erano stati incollati fogli di carta di medio spessore utilizzando colla di pelle di animale. Sia la carta ricca di lignina sia la colla presentavano evidente ossidazione e conseguente imbrunimento del papiro sul recto, soprattutto in coincidenza delle giunzioni. Talune lacune provocate da insetti xilofagi erano state risarcite probabilmente nell’800 con tempera ocra. Un notevole accumulo di particellato incoerente (polvere) si era depositato sul verso e sul recto del papiro.

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