Forse si potrebbe definire un utile strumento che ci accompagni nel viaggio della vita affinche’ si capisca che nulla e’ semplice e non ci sono rose e fiori in tutto il percorso; il tutto condito da una buona dose di ironia ed aforismi con riflessioni sarcastico – poetiche a seconda della situazione in cui ci si trova. Ecco il messaggio chiaro del capolavoro di Moreno Burattini. Dall’alto della sua prestigiosa carriera arrivata a toccare la fatidica quota 25 (anni)  verrebbe da dire “… coraggio, il primo quarto di secolo e’ andato!” e vorrebbe sicuramente celebrare questa fatidica ricorrenza rispolverando il catalogo completo di aforismi che lo hanno accompagnato in tutta la sua carriera, notando come col tempo lo stesso rapporto si sia precocemente trasformato in una metamorfosi costante e durevole frutto di una trasformazione in certi aspetti tecnologica, passando  dal fatto che un tempo per comunicare fuori di casa servivano due cose essenziali: la cabina telefonica ed il gettone da abbinare, mentre invece adesso i social ti accompagnano  in qualunque angolo della terra e viene recepito qualsiasi respiro che tu faccia in venti diversi modi dialettici.

E, come giustamente ricorda l’autore,  si stava meglio una volta perche’ non si ricevevano critiche  editoriali (cosi’ come ricorda in uno dei suoi versi)  perche’ non esisteva ancora l’informazione tecnologica: che sia un bene o un male questo non viene pero’ specificato!

Edito dalla rinomata Allagalla Edizioni che da sempre predilige in qualche modo il genere comics,  il capolavoro di Moreno Burattini “Utili sputi di riflessione”  raccoglie aforismi, battute, riflessioni, ora sarcastiche ora politiche, massime e minime frutto della penna corrosiva e dello sguardo controcorrente di uno dei piu’ famosi sceneggiatori di fumetti italiani, corredato dalle illustrazioni inedite di 28 artisti italiani di fama internazionale.   Moreno ha raccolto in questo volume, in occasione dei suoi primi 25 anni di carriera, le migliori riflessioni e provocazioni da lui pubblicate in rete e le sue battute piu’ divertenti. Frasi ad effetto, bellissime e fulminanti, divise per argomento, da leggere tutte insieme o saltando qua e la puntando il dito a caso per cercare una folgorazione e, soprattutto,  senza dover essere d’accordo.  In copertina il capolavoro di Lucio Filippucci  “il mio guaio piu’ grosso sono io!”.

Dovessi scegliere tra tutti i versi in cui mi sono imbattuto leggendo il libro, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta ma forse uno tra tanti rispecchia il corrente uso della vita frenetica che viviamo quotidianamente dove non si trova mai tempo per nulla e dove bisogna sempre necessariamente guardare avanti lottando contro tutto e contro tutti, persino contro la macchinetta del caffe’ che fa le bizze e si incarta sul piu’ bello, ecco incanalarsi alla perfezione il detto “… aiutati che Dio c’ha da fare!”.  Molto significativo e soprattutto da leggere dentro le righe il verso “… da ragazzo volevo drogarmi ma avevo speso tutto in fumetti” considerando il fumetto come uno strumento vitale per una sana e corretta crescita oltre che per lo spirito da “dreamer” (sognatore)  che ogni tanto non guasta avere.  Invece, le battute del rapporto tra uomo e donna, sono veramente esplicite e parlano chiaro, non avendo percio’ bisogno di nessun commento.

A Moreno Burattini, toscano verace nato tra le foreste delle montagne pistoiesi sul finire dell’estate del 1962 e da quasi trent’anni sceneggiatore comics  (anche se come dice lui, continua a preferire leggerli) piace anche citare gli aforismi storici della testata livornese veramente al top della professionalita’ e cioe’ Il Vernacoliere, rievocando una battuta storica ispirata sulla rivalita’ con la vicina Pisa e riguardo il disastro nucleare degli anni ottanta con una riflessione, sicuramente di pessimo gusto ma a grande effetto: “dopo il disastro di Cernobyil nato il primo pisano furbo della storia!”.

Tornando alla sua passione per la lettura, leggere secondo lui e’ la seconda cosa piu’ bella nella vita e non e’ il caso di specificare quale sia la prima! Ha pubblicato centinaia di articoli, molti saggi, un romanzo, qualche racconto e alcune commedie vincendo premi in varie occasioni, tutti consistenti in targhe e medaglie e “… mai una volta che dessero un assegno!”.  Attualmente Moreno lavora presso la Sergio Bonelli Editore come curatore e sceneggiatore di  Zagor  (ricordo ancora il quadro con il disegno originale della copertina del primo numero datato 1961 che campeggia in bella evidenza sulle pareti degli uffici bonelliani di via Buonarroti a Milano, ma le opinioni espresse negli aforismi raccolti in questo libro sono esclusivamente personali e sicuramente Zagor se ne vergognerebbe … Cico chissa’ …

Riflessione finale sull’autore?  Mi verrebbe da dire che la figura di Moreno, se non ci fosse, andrebbe inventata e non solo per il giusto mix di dinamismo e passione con cui opera ma anche per quel suo spirito di galanteria comunicativa con cui si approcia al grande pubblico che lo apprezza molto e gli riserva sempre benevolenza  trasmettendogli  tanto affetto.   Sara’ un caso che i suoi interventi pubblici sono sempre super gettonati?   In quanto al linguaggio usato nel testo  e’ da considerarsi come pura espressione quotidiana ormai entrata in uso nel nostro vocabolario su cui soltanto un falso buonista stralunato potrebbe distaccarsi.  D'altronde, come insegna la vicenda di Charlie Hebdo,  non e’ scritto da nessuna parte che ogni fumettista debba essere per forza un santo!  Ciao Moreno, aspettiamo il tuo prossimo capolavoro!

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