[oblo_image id=”1″] Mattia Cigalini, classe 1989, italiano, anzi italianissimo, precisamente della provincia di Piacenza, grandi capacità comunicative e tecniche, una profonda conoscenza ed un autentico amore per la musica afro-americana tanto da far invidia ai colleghi internazionali e meritarsi il titolo di enfant prodige. E’ lui l’astro nascente del jazz unendo all’abilità tecnica una straordinaria espressività comunicativa.

Impugna il saxofono quando è appena in quarta elementare ed a soli 12 anni inizia ad esibirsi in pubblico. Bastano un paio di anni che Matteo inizia a girare tutta la penisola come concertista.

Qui da noi, però, inizia a farsi notare solo ora quando invece gli aficionados nipponici stravedono per lui da molto più tempo.

L’album d’esordio Arriving soon, infatti, è stato inserito tra i migliori prodotti jazz del 2010.

A Mattia è bastato questo primo disco per lasciare una prova indelebile del proprio talento naturale, fatto di potenza di suono, fraseggio avviluppante, timbrica smaltata.

Quel che colpisce nei suoi affondi solistici sono l’approccio esuberante ed effervescente, l’espressività al calor bianco, la tecnica che va oltre gli aggettivi superlativi, una capacità comunicativa che si traduce, per chi ascolta, in un immediato rapimento dei sensi.

Ma è anche la sua interpretazione moderna a renderlo così accattivante.

Lontano da imitare il fraseggio di Charlie Parker o di altri grandi del passato, Mattia ha deciso di esprimersi con il proprio linguaggio, quello di una giovane promessa, il suo modo di sentire la musica e di dare voce alle proprie emozioni.

Il nuovo album si intitola Res Nova e tutti i brani sono stati interamente composti da lui. Un progetto che si apre a sonorità più moderne senza comunque rinnegare la tradizione jazzistica e che porta in campo un nuovo gruppo con Mario Zara al piano, Yuri Goloubey al basso e Tony Arco alla batteria.

Res Nova è una sorta di “opera” intellettuale di grandissimo spessore che stupisce per la maturità compositiva. Una grande suite suddivisa in 7 movimenti. E’ sicuramente un lavoro che lascerà il segno se non altro perché colmo di improvvisazione di altissimo livello e di passione trascinante.

Insomma, Mattia Cigalini, è un artista destinato a crescere e che, ne siamo certi, ci riserverà grandiose sorprese negli anni a venire.

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