[oblo_image id=”1″] L’arte è il luogo della perfetta libertà sentenziava André Suarès in Poète tragique e l’aforisma sembra tagliato su misura per Marina Marchione, eclettico talento che ha mostrato di sapersi disimpegnare con disinvoltura tra televisione, teatro e cinema. Il grande pubblico l’ha conosciuta con il reality Amici dove si era meritata l’apprezzamento del corpo insegnanti per le sue doti recitative (unica attrice dell’edizione), poi ha proseguito il proprio percorso tra film, commedie musicali e conduzioni radiofoniche. L’ultima sfumatura su una tavolozza quanto mai ricca di colori è rappresentata da un libro di cui è autrice.

 

Iniziamo proprio dall’inedita versione di scrittrice. Accennaci qualcosa su DicoNOdiME: come è nata l’idea di metterti alla prova in questa nuova veste e quali sono i temi del romanzo.

L’idea nasce da una storia d’amore finita male e da qualche paragrafetto scritto di getto come se fossero riflessioni impresse su un pezzo di carta. Un’esigenza nata spontaneamente e divenuta presto un’urgenza. Il secondo e il terzo capitolo sono invece il viaggio di una “piccola donna” desiderosa di conoscere l’amore in tutte le sue sfumature: l’incontro di occhi simili ai miei, di abitudini familiari, di ritmi e tempi che coincidono, pensieri e confronti femminili. In realtà, quando si inizia a scrivere si viene sommersi da una raffica di immagini che si devono rendere discorsive: all’inizio questi scritti appartenevano a me ma poi ho deciso di renderli pubblici. L’intento è di arrivare al cuore della gente in punta di piedi e di raccontare le emozioni in modo confidenziale con lo scopo di toccare argomenti che sfiorano il cuore delle donne come hanno sfiorato il mio, indipendentemente dall’identità sessuale dell’oggetto del sentimento. Si parla di amore e l’amore non ha un’identità sessuale, ma solo un gran bisogno di dare, mostrare, ricevere, sentire, dare.
Ringrazio ancora l’editore Andrea Mucciolo che ha creduto fortemente in questo romanzo: sarà in libreria da Giugno e potrà essere ordinato anche sul sito della casa editrice Galassia Arte (www.galassiaarte.it)

Nonostante la giovane età, hai già mostrato il tuo estro in ambiti apparentemente lontani tra loro: quanto pensi sia importante per l’arricchimento di un’artista il ricercare nuovi confini dove esprimere il proprio talento?

Credo sia fondamentale allenare il cervello e chiedere sempre di più a se stessi. Tutto ciò di nuovo che nasce e che ti stimola il desiderio di esprimere deve essere assecondato come fosse sacro.

Continuano a proliferare i talent-show: quali sono i rischi di questo format? Non credi che vi sia il pericolo di dare popolarità a giovani che non hanno ancora una base artistica e professionale sufficientemente solida?

E’ un rischio che non appartiene soltanto ai talent. In tutti i campi, se qualcuno vuole andare avanti per strade “traverse” può farlo: non sempre chi è più in alto, ha molto da dire. I talent sono una possibilità, un primo passo di un cammino che deve essere costruito con passione, cervello, anima e talento. Se manca anche solo uno di questi ingredienti, il personaggio rischia di diventare una meteora.

Talento e successo non sempre procedono di pari passo, spesso sottovalutando l’importanza della qualità. Si pesa la popolarità chiedendosi di sfuggita se questa sia arrivata per il valore delle proprie esibizioni o semplicemente per morbosità mediatica. Ritieni che sia una cultura da cambiare?

La qualità è qualità e rimane tale nel tempo

C’è un progetto che mantieni custodito ancora in un cassetto e che potrebbe realizzare la tua esperienza artistica?

Voglio diventare un’attrice cinematografica: amo il teatro, ma sono rimasta ammaliata dall’esperienza cinematografica, dalla magia che si respira sul set di un film e da tutto ciò che gravita intorno al mondo del grande schermo

Ci puoi svelare qualcosa dei tuoi prossimi impegni? Ora mi sto concentrando su questo primo lavoro da scrittrice che procede parallelamente al mio impegno di autrice e attice teatrale. In “The Black Souls” ho scritto i testi delle parti che ho recitato: il pubblico potrà ammirare una serie di magistrali quadri coreografici diretti da Luca Barbagallo, che ha curato anche la storia e che considero un fratello di sangue. Il primo ballerino è Josè Perez, la regia è di Patrick Rossi Gastaldi (il mio padre artistico…), nel cast delle ballerine ci sono mie ex “colleghe” del talent come Susy Fuccillo, Valentina Mele, Valentina Tirsitano, Michelle Vitrano, Grazia Striani. Ci sono poi le voci di Manuel Aspidi e Cassandra De Rosa, anche loro ex partecipanti al reality televisivo e altre sorprese ancora di cui non posso svelare i nomi. E’ un anno importante per me che spero possa aiutare la mia crescita professionale e che possa dare qualcosa a chi mi vede, mi legge o mi ascolta. Ci vediamo in teatro..o in libreria!

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