[oblo_image id=”4″]Ilcalciomercato, una vera ossessione per i club di calcio. Ogni anno sonosempre più ingenti le somme investite dalle società per l’acquisizionedi nuovi calciatori che, si spera, facciano le fortune della squadra.Peccato che in ogni competizione a vincere sia sempre una sola squadraa stagione e, per forza di cose, le altre saranno quindi perdenti. Nonsempre, anzi quasi mai se si ragiona in questo modo, il mercato èdecisivo per i successi di un club.

Ma diverse sono le strategie nellecampagne acquisti e diversi sono quindi i risultati da considerare(anche e soprattutto quelli a lungo termine). Per darvi un’ideafacciamo un esempio a tutti comprensibile perché a noi tutti moltovicino: il Milan.

La squadra di Ancelotti nell’ultimo anno ha effettuato varie modifiche nel suo reparto avanzato. Rispetto alla stagione 2006/07, se Gilardino, Inzaghi e Ronaldo sono rimasti, sono invece partiti Borriello e Oliveira e, sono stati mandati a giocare altrove, così come lo scorso anno, pure Pozzi e Matri. In cambio è arrivato a Milanello il fenomeno Pato (ma soltanto a gennaio 2008) ed è stato promosso dalla primavera il baby Paloschi. Bene, vediamo ora i risultati.

[oblo_image id=”3″]Il solo Borrielloha segnato finora (con la maglia del Genoa) 15 gol in campionato,ovvero quanto i 5 attaccanti in organico al Milan in questa stagione, eprecisamente: Gilardino (7 gol), Inzaghi (1), Pato (4), Ronaldo (2) e Paloschi (1). Ma Borriellonon è il solo ex (e magari futuro, chissà) rossonero che sta facendofaville in questa stagione. C’è, diciamo così, un altro Milan che segnadi più rispetto a quello allenato da Ancelotti. È quello dove si stanno mettendo in mostra, oltre al già citato Borriello, addirittura capocannoniere della Serie A, i vari Ricardo Oliveira (10 gol col Saragozza per il mancato erede del primo post-Shevchenko), Pozzi (7 reti nell’Empoli prima dell’infortunio che ha chiuso la sua stagione) e Matri (6 centri nel Cagliari giocando a singhiozzo, figuriamoci).

[oblo_image id=”2″]Sesi considerano solo i gol in campionato, gli attaccanti milanisti inprestito o comproprietà hanno finora messo a segno più del doppio dellereti di quelli facenti parte della rosa rossonera attuale (38 contro14). Se si considerano invece i gol totali (segnati, quindi, inqualunque competizione) il rapporto cala ma c’è comunque una differenzanotevole (46 i gol degli emigranti contro i 26 dei milanistieffettivi).

Bene,dopo la recente lezione impartita in Champions League dalle squadreinglesi su come si fa un mercato (straordinari gli acquisti di Fabregas, Adebayor, Fernando Torrese via dicendo), ecco ora un esempio negativo, aimé italiano, di come sisbaglia completamente una campagna acquisti.

[oblo_image id=”1″]Non a caso il Milan èappena uscito dalla maggiore competizione europea e fatica araggiungere il quarto posto in campionato contesogli da una neopromossain fase di restaurazione, seppur si chiami Juventus, e dalla Fiorentina che certo non ha al comando un Abramovich (con tutto il rispetto per i Della Valle,ma ci riferiamo solo alla politica di gestione del club) e che, fra lesquadre italiane, sembra quella più avviata verso l’esempio dellecorazzate inglesi (vedi gli acquisti di Montolivo, Pazzini, Kuzmanovic, ecc).

Èbello far sognare i tifosi in estate con un frenetico attivismo e tanticolpi messi a segno, ma sarebbe ancor più bello vincere a fine stagionepur non avendo cambiato niente. Chiedete ai tifosi se sbaglio.

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