[oblo_image id=”1″]Qualcuno lo definisce un jazzista, ma è, piuttosto, un genialoide terrorista sonoro, armato del suo sax e di un pugno di straordinari musicisti. Nei suoi spettacoli dimora la sua unicità, tracciata con precisione chirurgica, grazie alla quale tutto è deformato mediante quel colorito esempio che sono le bande da circo.

Daniele Sepe ‘zingareggia’, come sempre, tra mille colori, esperienze, emozioni, racconti, amici. Stavolta li narra in modo differente dal solito, non in musica ma in pixel, così, con leggerezza, ci presenta la sua vita in immagini, senza pretese artistiche, ma per il gusto di ricordare, di mostrare col gioco.

Il cellulare diventa uno strumento più che sufficiente per catturare immagini, il più comodo per chi non ha voglia di portarsi dietro bagagli, il più adatto per chi non vuole perdersi nulla.

[oblo_image id=”2″]Naturale è apparsa la scelta di esporre al Kestè D’Inner di Pozzuoli, simbolo di un luogo “ritrovato” e per dare, ancor di più, un segnale di appartenenza e forte presenza sul territorio.

La mostra è composta di quaranta immagini, formato 40×30, tutte con relativa didascalia e raccontano momenti vari, proprio come un gioco, che non nasce da un “bisogno”, ma dal semplice fatto di avere con se la “nuova tecnologia”. E via così, i ricordi sono impressi.

Le foto, di limitate dimensioni, non sono di elevata risoluzione. Questo rappresenta la ‘peculiarità’ della mostra, da cui ha origine il titolo. Il pixel è il protagonista “ricercato” dell’intera esposizione.

Daniele Sepe espone Li(v)fe in Pix, Kestè D’Inner (Pozzuoli)
vernissage mercoledì 24 giugno 2009 con aperitivo “San Ginger”, finissage domenica 5 luglio 2009
Info ai numeri 0813031399 (Kestè D’Inner), email media@keste.it

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