[oblo_image id=”1″] Misteri d’Europa. La corazzata che domina in Italia da 4 stagioni non vince una partita in Champions da oltre un anno. L’eterna incompiuta incapace di puntare al bersaglio grosso tricolore, si scopre bella ed irresistibile al cospetto dell’elite continentale. Inter e Fiorentina si interrogano chiedendosi dove sia l’errore. La squadra di Mourinho si ritrova all’ultimo posto del girone dopo il pareggio casalingo con la Dinamo Kiev al termine di una serata grottesca dove persino il Barcellona si fa sorprendere al Camp Nou dal Rubin Kazan. Ma se i catalani sono vittime della classica partita stregata – due tiri subiti e due gol al passivo ad intervallare un dominio territoriale totale per 90 minuti – i nerazzurri soffrono oltre il lecito contro gli ucraini in preda ad amnesie incomprensibili. La difesa imperforabile in campionato si trasforma in una banda del buco appena partono le note della Champions. Problema di testa ancor prima che di gambe: in serie A, l’Inter ha l’autorità di chi sa di essere il più forte reagendo con vigore anche nelle gare che iniziano in modo sciagurato incanalandole nei giusti binari. In Europa smarrisce ogni sicurezza vedendo fantasmi del passato: anche i giocatori più carismatici finiscono con l’apparire timidi ed impacciati al cospetto di rivali tutt’altro che insuperabili. Perchè? Mistero.

Al sorteggio dei gironi, la Fiorentina era stata accompagnata dai de profundiis: i viola sembravano stritolati tra Liverpool e Lione. Ora con sette punti in tre gare si ritrovano in una posizione invidiabile. Il capolavoro è stato costruito con il Liverpool, con il Debrecen c’era il rischio di rovinare tutto. Ed invece, nonostante lo svantaggio iniziale, i ragazzi di Prandelli hanno risposto in modo inequivocabile segnando 4 gol in 37 minuti: una prolificità mai registrata in campionato. Un altro mistero: stavolta, però si può gongolare senza arrovellarsi nel cercare la soluzione.

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