[oblo_image id=”5″]Forse ha del miracoloso, se è riuscita a sopravvivere per millenni nelle nostre case e nei nostri ricordi più cari, se oggi resiste valorosamente anche alla concorrenza (sleale) dei più tecnologici videogames.
La bambola resta sempre il giocattolo più desiderato dalle bambine di ogni epoca e parte del mondo: dalle prime pupattole in argilla, delizia delle fanciulle dell’antica Roma, fino all’americana Barbie, bella ma assolutamente di plastica.

Questa intramontabile e tenera compagna di giochi infantili è diventata loggetto della mostra intitolata “Nei panni di una bambola” che si svolgerà fino al 15 febbraio 2008 presso la Sala Santa Rita di Roma.

Le bambole esposte sono le famose Lenci, circa sessanta capolavori di stoffa pressata e ceramica scelti da una ricca collezione privata, quella di Grazia Caiani, che annovera rari esemplari datati tra il 1919 e il 1940.

Promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, la rassegna permette di ammirare i raffinati modelli della storica azienda di Torino che dal 1919 in nome del motto “Ludus Est Nobis Constanter Industria” (ovvero “Il gioco è per noi un costante lavoro”) iniziò a produrre delle bambole artistiche realizzate in morbido feltro di lana, destinate ovviamente alle famiglie borghesi.

[oblo_image id=”6″]Disegnate da importanti artisti futuristi e dai più noti illustratori dell’epoca, in poco tempo le bambole torinesi divennero tanto famose da ispirare persino il taglio dei capelli “alla maschietta” e di conseguenza alcune fabbriche straniere tentarono di imitarle. Ma il successo del marchio è rimasto legato soprattutto alla pregiata fattura artigianale delle creazioni: i caratteristici bimbi dal faccino imbronciato e dagli occhietti che guardano sempre di lato erano dipinti e cuciti interamente a mano, con grande cura nei dettagli.

Le Lenci, nate per la gioia dei piccini, oggi piacciono di più ai grandi in quanto preziosi esempi di antiquariato internazionale. Presenti nelle teche dei musei di Parigi, New York, Chicago e Tokyo, sono inoltre molto ricercate dai collezionisti che pur di averle sono disposti a pagare cifre da capogiro.

[oblo_image id=”7″]La collezione allestita a Roma comprende pertanto una serie di pezzi che tracciano la storia e l’evoluzione di casa Lenci: dalle prime pupe degli anni ’20 alle serie ”Prosperity Baby” degli anni ’30 e ”Anili Scavini” degli anni ’40, fino alla fine degli anni ’50 quando furono prodotte le popolari ”Agnesina”, regalate a chi comprava la pasta Agnesi.

Un evento dedicato agli appassionati e a chi è ancora capace di fantasticare seppure attraverso un oggetto così semplice come una piccola ma impagabile bambola di panno.

NEI PANNI DI UNA BAMBOLA  fino al 15 febbraio 2008
Sala Santa Rita, Via Montanara 8, Roma

Orari: dal lunedì al venerdì, ore 10.00 – 18.00
Ingresso: gratuito

Info: tel. 06. 67105568
www.salasantarita.culturaroma.it

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