É di pochi giorni fa la notizia dell’annullamento definitivo del Salone del Mobile, che in un primo tempo era stato rimandato a giugno a causa dell’emergenza Coronavirus: ormai verrà organizzata direttamente l’edizione 2021.

Senza dubbio il danno economico per il settore dell’arredamento e del design ci sarà e si farà sentire, ma questa situazione potrebbe indurre anche dei risvolti positivi e inaspettati, come l’incremento dello smart working e dello sfruttamento delle nuove tecnologie in generale per generare business e dare maggiore visibilità alle aziende.

Partendo dal presupposto che attraverso i classici Saloni ogni anno vengono conclusi affari per 60 milioni di euro e che il 50% dell’export italiano è dovuto ad accordi stretti in tali occasioni, uno di questi canali potrebbe essere lo sviluppo delle fiere online.

La realtà virtuale infatti al momento è ciò che si avvicina di più a un’esperienza fisica vera e propria, permettendo coinvolgimento, interazione e comprensione fra le parti a alti livelli.

Fra l’altro sono già state stilate delle regole per “ricostruire” al meglio una fiera su un sito Internet: gli esperti, per esempio, consigliano agli operatori di usare la webcam per presentare le loro offerte ai visitatori, oppure la creazione di mappe della fiera con itinerari tematici personalizzati, di un blog cafè (una sorta di luogo d’incontro immaginario dove i manager possono scambiarsi opinioni e idee su quanto viene proposto dagli espositori) e di podcast audio/video sulle caratteristiche delle varie produzioni aziendali. I gadget che di solito vengono distribuiti durante le manifestazioni, inoltre, possono sempre essere sostituiti da suonerie pubblicitarie, giochi online, app da scaricare, ecc..

Del resto l’Italia può vantarsi di essersi subito distinta nel campo, progettando già nel 2015 il più grande evento 3D immersivo mai realizzato fino a allora: “BaseEUcities”, il più importante Salone europeo sulle smart cities sostenibili, ideato dall’azienda italoamericana HyperFair.

La realtà virtuale e la tridimensionalità si adattano altrettanto bene al settore dell’arredamento e del design, come dimostrato dalla consolidata piattaforma Regiverse, che agevola architetti e home designer nell’illustrare ai clienti modelli di case o mobili in modalità tridimensionale direttamente da smartphone o tablet.

Nel frattempo Chateau d’Ax, in attesa di poter riaprire i suoi negozi, continua a dialogare con la clientela attraverso le pagine aziendali di Facebook e Instagram, oltre a mettere a disposizione degli interessati un servizio gratuito online, grazie a cui è possibile richiedere agli addetti sia un preventivo non vincolante che suggerimenti personalizzati con presentazioni telematiche esplicative per arredare al meglio la propria abitazione. Chissà che un giorno non lontano non si arrivi a dotare gli utenti di App in realtà aumentata in modo che chiunque possa cimentarsi a realizzare piantine di stanze tridimensionali e a posizionare mobili come più gli aggrada (servizio reso già disponibile online da Ikea), o a mostrare presso gli showroom attraverso un configuratore 3D la soluzione d’arredo ipotizzata durante la fase di consulenza, come già succede negli store di Chateau d’Ax in Francia.

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