[oblo_image id=”2″]Ciliegine è un film di coproduzione italo-francese che probabilmente verrà ricordato sia per i suoi toni particolari, sia per aver segnato il debutto alla regia dell’attrice Laura Morante.

L’interprete, nota nel nostro Paese per aver dato vita a ruoli da nevrotica cronica ma allo stesso tempo simpatica (La bellezza del somaro, L’amore è eterno finché dura, Ricordati di me), anche in quest’ultimo progetto filmico scritto e girato sempre da lei incarna una donna problematica, affetta dalla cosiddetta androfobia (insofferenza e diffidenza nei confronti degli uomini). Amanda, in poche parole, è convinta che tutto il genere maschile sia traditore, inaffidabile ed egoista, e per questo motivo non riesce ad innamorarsi di nessuno, reprimendo le sue pulsioni erotiche ed amorose. La situazione si sblocca quando, durante un veglione di Capodanno, conosce Antoine (Pascal Elbé), che a causa di un equivoco crede omosessuale e perciò innocuo.

La sua amica Florence (Isabelle Carré) vorrebbe metterla al corrente del malinteso ma il marito psichiatra glielo sconsiglia, in quanto l’unica possibilità che ha Amanda per guarire dalla propria ossessione consiste nel passare del tempo e nell’aprirsi con Antoine, fino ad ammettere a un certo punto di essersene innamorata.

Il titolo dell’opera è basato su una scena ironica in cui si vede il compagno di Amanda mangiare distrattamente l’unica ciliegina sulla torta durante una loro cenetta al ristorante, provocando subito una forte delusione nella donna, che prende questo gesto in realtà innocente come una mancanza di attenzione nei suoi confronti. Questo spezzone, fra l’altro, è quello che è stato scritto per primo nella composizione della sceneggiatura, e su cui poi è stato steso tutto il resto del racconto.

Lo script è stato ideato da Laura Morante insieme a Daniele Costantini. Inizialmente ella non pensava di cimentarsi come cineasta ma, poiché non si trovava un regista francese adatto e disponibile a girare un film non scritto da lui, su suggerimento del produttore Bruno Pesery la scelta alla fine è ricaduta su di lei.

Poiché ricoprire contemporaneamente il ruolo di regista e attrice protagonista è molto impegnativo, Laura aveva quindi pensato di cedere la parte di Amanda alla stimata interprete francese Sandrine Kiberlain, ma anche questo non è stato possibile a causa della coproduzione che imponeva la presenza di attori italiani nel cast (già costituito quasi interamente da artisti francesi).

Tale impresa, così, si è rivelata una vera e propria sfida per la Morante, che di solito non ama prendersi troppe responsabilità tutte in una volta. Le difficoltà iniziali, comunque, sono state risolte rapidamente, ed il risultato finale non ha deluso le aspettative degli operatori e di tutti i professionisti che hanno preso parte alla lavorazione del film.

L’opera, almeno per certi aspetti, sembra ispirarsi alle commedie di Woody Allen, autore per il quale Laura Morante prova una sincera ammirazione. Ma secondo quanto dichiarato dalla neo regista in conferenza stampa, i principali punti di riferimento per elaborare Ciliegine sono stati i disegni del fumettista Schulz, creatore dell’universo innocente, disincantato e crudele dei “Peanuts”.

Il carattere bisbetico di Amanda assomiglia appunto a quello di Lucy, mentre la scena al Planetario con lei e Antoine che guardano le stelle riprende le vignette in cui Charlie Brown e Linus contemplano il cielo notturno interrogandosi sul senso della vita.

Sebbene possa essere considerato a prima vista paradossale, il comportamento di Amanda non è poi così irrealistico: nella società contemporanea, infatti, ci sono sempre più donne che hanno paura di innamorarsi e di compiere delle scelte importanti. Spesso sono scontente dei rapporti di coppia che vivono perché hanno una visione troppo antiquata e perfetta dell’amore, come la stessa protagonista del film. Tale idealizzazione viene ridicolizzata in varie scene inserendo delle ambientazioni e degli stereotipi tipicamente romantici come i petali di ciliegio portati dal vento, le passeggiate primaverili nel parco, le confidenze davanti al fuoco di un camino, la contemplazione della luna, ecc…

Alla fine Amanda riuscirà a liberarsi della sua fobia e a ritrovare la serenità? Non volendovelo anticipare, vi informiamo soltanto che il finale è di tipo aperto, e che per questo in futuro non è escluso che venga realizzato un Ciliegine 2. Per ora la pellicola sarà distribuita nelle sale da Bolero Film in 50 copie: se l’opera avrà successo, è probabile che rivedremo ancora l’attrice dietro la macchina da presa, ma stavolta per dirigere e basta.

 

 

 

 

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