[oblo_image id=”2″]Esilarante e leggero, ma con una morale che fa riflettere. E’ L’Anatra all’Arancia, spettacolo portato in scena al teatro Manzoni di Milano dagli “azzeccatissimi” e divertentissimi Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio, per la regia di Ennio Coltorti. Si tratta di una pièce dal sapore estivo e incalzante che può essere considerata, senza alcun dubbio, una delle chicche della stagione del teatro meneghino, che si sta avviando via, via alla conclusione con l’arrivo della bella stagione. Parliamo infatti di una commedia considerata un capolavoro del teatro leggero, tratta da un famoso testo di William Douglas e Marc Gilbert Sauvajon, che ha ottenuto un grande successo in Europa ed ora anche in Italia.

La sinossi, piuttosto semplice, nasconde invece dei risvolti psicologici interessanti. Si basa infatti sulla rappresentazione della confessione di un tradimento e di come il sentimento amoroso possa essere semplicemente riducibile alla sempre modificabile percezione dell’altro verso il quale è indirizzato il desiderio.

[oblo_image id=”3″]Gilberto Ferrari (Tedeschi) è sposato con Lisa (Caprioglio) che stanca dei continui tradimenti del marito, decide infatti di abbandonare il tetto coniugale per fuggire a Parigi con l’amante più giovane, affascinante, ricco e anche nobile. Ma Gilberto, innamoratissimo della moglie, escogita un astuto confronto con l’avversario riuscendo a modificare il punto di vista e i sentimenti di Lisa, consolidando nuovamente il rapporto e salvando così il matrimonio. La rappresentazione è caratterizzata soprattutto da un meccanismo di comicità incalzante molto efficace ed è straordinariamente giocata sull’ironia e sulla capacità di sdrammatizzare, particolarmente congeniali alla persona e al personaggio di Corrado Tedeschi, la cui flemma disincantata ma incisiva trasforma la tragedia personale in comicità esilarante anche se pur sempre amara.

[oblo_image id=”4″]Tanti applausi sono andati poi alla bravura e indiscutibile avvenenza di Debora Caprioglio, molto convincente nella parte della moglie adultera, che si conserva comunque pura e ragionevole, e agli altri attori che hanno costituito un’ottima spalla al ritmo delle battute. Spettacolo quindi da non perdere e che, nonostante il tema sempre un po’ scottante, mette di buon umore evidenziando l’aspetto umano delle passioni, delle debolezze e del radicamento, della fedeltà e della logica o illogica del tradimento.

Al Teatro Manzoni dal 5 al 31 maggio 2009
Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
Biglietto: Poltronissima € 30,00 da martedì a venerdì – € 32,00 sabato e domenica
Poltrona € 20,00 da martedì a venerdì – € 22,00 sabato e domenica

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