[oblo_image id=”1″] “Ora potrò finalmente andare tranquillo a Disneyland senza sentirmi fare domande stupide su Shaq o critiche assurde per aver perso una partita”. Commenta così Kobe Bryant il quindicesimo titolo Nba nella storia dei Lakers conquistato dopo aver sconfitto per 99-86 gli Orlando Magic in gara 5 della serie finale. Puoi essere il numero da un decennio, essere nominato Mvp della stagione ma se non vinci gli avvoltoi sono sempre pronti ad annunciare che il re ha abdicato. Ed invece il “mamba” gialloviola ha messo tutti a tacere conquistato il quarto anello, il primo senza Shaquille O’Neal come compagno di squadra. Un trionfo che sa di liberazione anche per altri. Coach Phil Jackson entra definitivamente nella storia toccando quota 10 successi e scalzando Red Auerbach, il centro spagnolo Paul Gasol dimostra di saper essere decisivo anche nel momento più importante della stagione, Lamar Odom cancella tutti i dubbi sulla sua tenuta mentale. E poi c’è Derek Fisher, il venerabile maestro, capace di decidere l’intera serie ribaltando gara 4 con due triple sulla sirena. Uno che è tornato a Los Angeles per poter garantire le cure alla figlia affetta da retinoblastoma. Orlando non esce ridimensionata: ha macinato il gioco più convincente dell’intera franchigia e ha pagato soltanto l’inesperienza nei finali più concitati. Ma guidata da Steve Van Gundy e sorretta da Howard è destinata ad aprire un ciclo. Questo è il domani, oggi è il momento di festeggiare i Los Angeles Lakers e Kobe Bryant. Due anni fa erano sul punto di separarsi sbattendo la porta, ora sanno di non poter più fare a meno l’uno dell’altro. Come ammesso dall’amico-rivale-amico Shaquille O’Neal che ha chiamato Bryant per dire tre semplici parole: “Sei il migliore”. E se lo dice lui, è impossibile non essere d’accordo.

Orlando Magic – Los Angeles Lakers 86-99 (28-26, 46-56, 61-76)

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