[oblo_image id=”2″]Generazione 1000 euro, l’ultima commedia della 01 Distribution firmata da Massimo Venier, presenta una storia nella quale i trentenni di oggi si rispecchieranno sicuramente. Il protagonista (Alessandro Tiberi), infatti, pur vantando una laurea in Matematica e un master in Statistica, è il classico precario alle prese con un ruolo professionale insoddisfacente: un destino comune a molti giovani italiani che tentano di muovere i primi passi nel mondo del lavoro.

Le difficoltà economiche che egli è continuamente costretto ad affrontare, inoltre, scombussolano pure la sua vita privata. In amore, Matteo si ritrova a dover scegliere fra l’affascinante ma superba vice direttrice marketing della sua azienda (Carolina Crescentini), e la più semplice ma più innamorata coinquilina (Valentina Lodovini), con cui divide l’appartamento assieme all’inseparabile amico Francesco (Francesco Mandelli). Le improvvise novità sentimentali e in ufficio, però, rischiano per un momento di renderlo ancora più confuso e di fargli dimenticare i valori importanti della vita. Il suo modello di riferimento, comunque, resta un professore universitario (Paolo Villaggio), ormai prossimo alla pensione, che gli consiglia di insistere a cercare un impiego adatto a lui. Il finale su questo fronte è ambiguo: nell’ultima scena del film Matteo non ha ancora raggiunto tale traguardo, ma si barcamena ancora tra un lavoro part time da un commercialista e lezioni di supporto all’università. Ad ogni modo, egli ora ha le idee chiare su cosa vuole fare “da grande” e intanto si accontenta di passare le giornate con serenità, senza pensare troppo al futuro e a ciò che esso gli riserverà.

Il tono dell’opera cinematografica è alquanto tragicomico: essa non ha certo la pretesa di spiegare il fenomeno sociologico del precariato, né tantomeno di proporre una soluzione al problema. Per quanto riguarda il romanzo omonimo di Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa da cui la sceneggiatura si è liberamente ispirata, della trama originaria è rimasta in piedi solo l’idea di fondo, poiché Federica Pontremoli e il regista hanno voluto rendere il tutto più leggero.

Il film, infine, ha segnato il rilancio della “Andrea Leone Films”, la casa di produzione creata da Sergio Leone nel 1989, rimasta inattiva per alcuni anni e ora diretta dai figli Andrea e Raffaella.
Sulle note di “Feeling better”, “Moon” e “Soul waver”, (brani cantati dalla nuova voce della musica italiana Malika Ayane), insomma, gli spettatori in sala avranno l’occasione sia di divertirsi che di riflettere sulla società attuale.

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