[oblo_image id=”1″]Domenica 10 febbraio, in occasione del capodanno cinese, si è tenuta la parata del drago che ha attraversato il centro della Capitale gremito dagli spettatori. Il corteo partendo dal Museo del Corso (via del Corso 320), ha percorso lentamente la via e infine si è esibito nelle sue danze in Piazza del Popolo.

La manifestazione è stata animata da una delle troupe più famose e premiate, giunta direttamente dalla Cina: la Shanxi Dragon-Dance Troupe, che fa capo all’Associazione per gli Scambi Culturali e Folkloristici della provincia dello Shanxi. Venti persone, fra danzatori e musicisti, hanno accompagnato il drago, lungo 18 metri, dando vita ai suoi movimenti flessuosi.

[oblo_image id=”6″]In Cina il drago è considerato un essere soprannaturale e benefico, la sua danza è collegata all’inizio della primavera del calendario lunare che coincide con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno. Anticamente legata ai riti per invocare le piogge e la fertilità del terreno, nonché la longevità, oggi la parata è strettamente connessa con il folklore e la cultura popolare.

Complice una radiosa giornata, l’evento è stato seguito da una moltitudine davvero numerosa di curiosi, turisti e tante famiglie che hanno colto l’occasione per una passeggiata al centro di Roma e per godere di uno spettacolo che afferma, ancora una volta, la multietnicità della Capitale. A Roma vive una delle comunità cinesi più numerose d’Italia (insieme con Milano e Prato), così tale evento, patrocinato dall’Ambasciata cinese, si è inserito in una serie più ampia d’iniziative che hanno interessato in particolare il quartiere Esquilino (dove si concentra la comunità cinese di Roma). Piazza Vittorio infatti ha visto succedersi una serie di parate, manifestazioni sportive, concerti, balli ed incontri con le autorità cittadine, i rappresentanti della comunità ed i diplomatici cinesi in Italia.

L’evento della parata del drago si è svolto in concomitanza con la mostra al Museo del Corso “i Capolavori dalla Città Proibita. Qianlong e la sua corte” (aperta fino al prossimo 20 marzo).

Advertisement