Tipico suo!… non vivere dietro le quinte! Essere protagonista sempre, nel bene e nel male! Nella vita ed ora… anche nella morte! A neanche 24 ore dalla scomparsa di Jannacci se ne va anche Califano. Un vero mascalzone! Quasi una trovata pubblicitaria per l’imminente tour. Come dire: “Basta parlare di Jannacci! Io sono ancora qui, pronto ad esibirmi sul palco, pronto a rimettermi in gioco!” Invece, no! Questa volta non ha retto la sfida e né il suo fare strafottente né il suo sorriso beffardo sono serviti a sconfiggere il male che da tempo lo consumava!

Ci lascia così, all’età di 74 anni ma con la voglia e l’entusiasmo di un bambino. Quel che più amo ricordare di lui, comunque, non sono le sue vicende giudiziare o la sua vita di eccessi ma l’attenta descrizione che faceva delle donne! Donne puttane, Donne madri, Donne amanti, Donne umiliate, Donne forti, Donne Amate!

[oblo_image id=”1″]Califano, un “playboy” che, nonostante il peculiare egoismo maschile, riusciva a scavare nella psicologia femminile tanto da darle forma e movimento! Tanto da raccontare al mondo la nostra stupida fragilità o, per contrasto, la nostra grande forza! Un cuore che si ribella al proprio uomo mentre il corpo non desiste, un addio nascosto all’ombra di un sorriso, la contrattazione dell’intimità, la noia e l’illusione di un lungo abbraccio, la perdita del sonno e della fantasia, un’estate che non vive senza lei e via dicendo!

Parole che provengono da brani/capolavoro della musica italiana che portano la sua firma: Minuetto e La musica è finita, interpretati rispettivamente da Mia Martini ed Ornella Vanoni, oppure Al mio Bazar, Tutto il resto è noia, E la chiamano estate o ancora la stupenda interpretazione di Dicitencello Vuje, uno dei brani più famosi della canzone napoletana.

Insomma, un personaggio complicato, eclettico, dalle sfumature stravaganti ma di una sensibilità descrittiva talmente forte da fargli perdonare qualsiasi eccesso!

Nel 2005 incide un album, il penuiltimo, intitolandolo Non escludo il ritorno… e da “Er Califfo”, come il popolo o la sua gente di borgata amava chiamarlo, ce lo possiamo anche aspettare!

Buon viaggio, per te certamente un’altra avventura da raccontare in musica!

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