Dopo Daniel Ezralow il Teatro Sanzio di Urbino torna ad ospitare – nell’ambito della stagione di prosa realizzata dalla Città di Urbino / Assessorato Cultura e Turismo, dall’Amat, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Marche e dedicata a Giancarlo De Carlo – la grande danza. E lo fa – mercoledì 12 marzo – con il Balletto di Roma che porta in scena Giulietta e Romeo.

La coreografia, ideata nel 1989 da Fabrizio Monteverde per le bellissime musiche composte da Prokof’ev nel 1940, ha riscosso negli ultimi anni un grande consenso di pubblico. Il Balletto di Roma ne propone un nuovo allestimento che vede nel ruolo di Romeo Kledi Kadiu. L’esplosivo ballerino, noto volto televisivo, debutta per la prima volta in Italia sulla scena teatrale con un ruolo da protagonista, affiancato da Noemi Arcangeli nel ruolo di Giulietta.

Così lontani eppure così vicini agli archetipi shakespeariani, cristallizzati soprattutto dalla tradizione ballettistica della partitura di Prokof’ev, i due amanti Giulietta e Romeo immaginati dal coreografo Fabrizio Monteverde per la sua prima produzione “a serata” dovevano segnare un momento importante per il teatro di danza italiano. Per la prima volta con questa produzione si veniva infatti ad affermare una scrittura d’autore di danza originale, non soggiogata dai temibili riferimenti “storici”, ma autonoma e sicura nel mettere a fuoco il plot shakespeariano. Scavando nei sentimenti e nei caratteri dei personaggi gli aspetti più consoni all’immaginario del coreografo romano, Monteverde viene fortemente influenzato da echi cinematografici, da riferimenti letterari e da citazioni di usanze e costumi nostrani al punto di innalzare a figure importanti – e portanti – del dramma due personaggi sinteticamente trattati da Shakespeare, ma che nella nostra cultura sono fondamentali: le madri dei due protagonisti. Queste donne assumono nel balletto una dimensione tragica assoluta e diventano i veri motori immobili della vicenda. Si tratta di personificazioni forti, che si traducono in una coreografia nervosa, scattante, senza fronzoli, ma nella quale la forza espressiva del coreografo si fonde in un legato continuo agli spunti e alle linee della danza neoaccademica.

Il Balletto di Roma – compagnia di grande stile ed energia, tra le più importanti realtà della danza nel nostro paese – è frutto dell’incontro tra lo storico Balletto di Roma e il Balletto di Toscana e nasce nel 1960 grazie al sodalizio artistico di due protagonisti della danza italiana: Franca Bartolomei, prima ballerina e coreografa dei principali enti lirici in Italia e nel mondo, e l’étoile Walter Zappolini, dal 1973 al 1988 direttore della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Oltre centocinquanta sono i balletti allestiti e portati in scena, sia in Italia che all’estero, opere di valore storico accanto a coreografie di giovani autori internazionali.

Fabrizio Monteverde, nato nel 1958, inizia diciottenne la propria attività artistica come attore ed aiuto regista di Loffredo Muzzi in Un giorno Lucifero per il Festival di Spoleto ed il Piccolo Teatro di Milano. Parallelamente al lavoro in teatro comincia il suo percorso nella danza presso il Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, perfezionandosi in seguito con maestri quali Carolyn Carlson e Moses Pendleton. Dal 1988 collabora con il Balletto di Toscana. Nel 1996 ottiene il premio Gino Tani e il premio Danza&Danza quale migliore coreografo italiano. Fitta negli anni la sua attività coreografica con le più importanti compagnie di danza, quali Maggiodanza, la Compagnia del San Carlo di Napoli, dell’Arena di Verona, dell’Opera di Genova, del Teatro Regio di Torino, del Teatro dell’Opera di Roma e della Scala di Milano.

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