[oblo_image id=”3″] Quattro manichini femminili svestiti all’interno di un salotto borghese costituiscono la scenografia fissa della commedia teatrale Due Mariti e un Matrimonio.

La vicenda, scritta e diretta da Roberto Marafante, è di per sé molto semplice: due amiche, Luisa (Ussi Alzati) e Gianna (Pia Engleberth), si ritrovano a casa della prima chiedendosi che fine abbia fatto Mimì (Alice Mangione), un’altra loro conoscente che non si è presentata in chiesa il giorno del suo matrimonio. La stessa domanda se la pongono pure la sorella della sposa Gisella (Alessandra Ierse) e il futuro consorte Rodolfo (Federico Bonaconza). Alla fine si verrà a scoprire che la giovane non ha potuto convolare a nozze poiché già sposata con un aitante africano, appena sbarcato clandestinamente in Italia per rivederla e reclamare i suoi diritti. Il pubblico, però, scoprirà la verità solo dopo aver assistito a varie discussioni e sketch davvero divertenti fra i personaggi.

A mano a mano che i misteri vengono svelati, i manichini sul fondo vengono vestiti con i soprabiti delle attrici che una dopo l’altra entrano in scena, quasi a volerli caratterizzare e rendere meno anonimi.

In tale contesto, inoltre, vengono affrontate indirettamente tematiche importanti, come quella riguardante sia i progressi che i fallimenti apportati dal femminismo, la diffidenza ancora diffusa nei confronti delle persone appartenenti a etnie o abitudini sessuali diverse, ecc…Alla fin fine questo gruppo quasi tutto al femminile ammetterà che degli uomini non se ne può fare a meno, e che il mondo senza di loro sarebbe molto noioso.

[oblo_image id=”4″] In questa esilarante piece ricca di equivoci e sorprese, insomma, si parla sia d’amore che di amicizia, analizzati da varie angolazioni: il misterioso uomo africano (che in scena non apparirà mai in carne e ossa) rappresenta senza dubbio la passione, un sentimento selvaggio e travolgente, mentre Rodolfo un’affezione più razionale che dà sicurezza. Ciò traspare pure dal completo impeccabile da manager indossato da quest’ultimo, opera delle costumiste Simona De Castro e Annalisa Barcella, che per le donne invece hanno pensato a una serie di abiti eleganti dalle tonalità pastello (verdino, giallo chiaro, bianco avorio per il vestito corto della sposa, ecc..). Chi sceglierà Mimì fra i due? Per togliervi questa curiosità non vi resta che venire a vedere lo spettacolo, che dopo aver debuttato al Teatro Martinitt di Milano e al Teatro De’ Servi di Roma, continuerà la tournée in altre città italiane.

 

 

 

 

 

Advertisement