[oblo_image id=”1″] Indecente. Non viene in mente altro aggettivo per descrivere la spedizione azzurra agli Europei under 19 in corso in Francia. Una disfatta sotto ogni punto di vista quella della nostra rappresentativa giunta desolatamente ultima nel girone di qualificazione con zero vittorie e zero reti all’attivo. Un risultato così drammatico da costare l’esclusione anche per i mondiali under 20 del prossimo anno in Colombia e che lancia l’ennesimo campanello d’allarme sul nostro calcio. Non è un caso che a giustiziarci sia stata la Spagna guidata da Milla che ci ha ridicolizzato con un sonoro 3-0 dando anche l’impressione di non voler infierire sui ragazzi di Piscedda nel finale. Perché i successi delle furie rosse degli ultimi anni sono figli di una pianificazione che parte proprio dalle compagini giovanili per arrivare alle squadre maggiori. Si tratta di curare i propri vivai, affidarli a tecnici preparati che si preoccupino della crescite dei singoli nel lungo periodo educandoli ad un sistema di gioco che sarà poi fedelmente riprodotto anche nella nazionale dei big. Proprio per questo, gli allenatori delle giovanili vengono scelti con cura: è loro il compito di seminare ciò che verrà poi raccolto dagli Aragones o i Del Bosque di turno. Da noi invece, le manifestazioni giovanili vengono vissute come un inutile intermezzo: ecco spiegati i disastri nei mondiali under 20, negli europei under 19 e under 17. Anche l’under 21, tradizionalmente serbatoio di vittorie e successi, si è inceppata sotto la guida di Casiraghi, un esordiente messo forse con troppa fretta sulla panchina azzurra. A rendere ancora più amara la sfida contro gli iberici, è stato l’atteggiamento dei nostri ragazzi che, dopo essere stati surclassati sul piano tecnico, hanno cercato di spostare la gara sul piano della rissa con una serie di interventi inconcepibili su un campo di calcio. Ma è facile prevedere che anche dopo questa Caporetto, la nostra Federazione faccia orecchie da mercante preoccupandosi solamente di rilucidare la Coppa del 2006. E andando di questo passo, per tornare a festeggiare bisognerà attendere altri 24 anni. Se tutto va bene….

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