Io che amo solo te
Io che amo solo te

Una scrittura fresca, simpatica, diretta. Luca Bianchini in Io che amo solo te da spazio anche a quelle voci di cui ci vergogniamo, a quelle più interne, più profonde, più intime. Ogni pensiero dei protagonisti è riportato nudo e crudo su carta bianca.
Con una telecamera “inside Polignano“, lo scrittore da spazio alla mentalità tipica del paese, dove spesso vengono alimentate inutili chiacchiere, che espone senza critiche eccessive, lasciando al lettore il giudizio.

Chiara e Damiano si sposeranno presto, coroneranno quell’amore che i loro genitori non sono riusciti a mandare avanti. Infatti, Ninella e Don Mimí, rispettivamente madre della sposa e padre dello sposo, si sono amati in gioventù, ma per problemi più forti di loro non sono riusciti a coronare il loro sogno d’amore. Nel paese, però, hanno continuato ad incontrarsi, facendo diventare la messa domenicale un momento per far incrociare ancora i loro sguardi. Il destino ha poi fatto il resto: Ninella e don Mimì stanno ormai per diventare con-suoceri, ognuno ha quindi la propria famiglia ma il loro amore non sembra ancora tramontato.
Il matrimonio sarà da molti considerato come l’evento dell’anno, con numerosi invitati, ben 287, e un pranzo sfarzoso, con un vasto numero di portate. Qualche “intruso” dell’ultimo minuto tenterà di rovinare la festa agli sposi, che dovranno avere a che fare con i soliti dubbi che sorgono appena prima dell’evento.

Matilde, moglie di Don Mimì, è la classica donna benestante (ma non grazie ai suoi sforzi), possessiva ed esuberante, che vive da anni con l’ossessione che suo marito possa tornare da Ninella. Si vanta dei suoi averi, della sua splendida dimora e perfino di suo marito, che però non la ama. Don Mimì infatti è un uomo di mezz’età che ripercorre la propria vita, soffermandosi sui legami che ha creato e quelli abbandonati. Ha un matrimonio con una donna a cui vuole bene, ma probabilmente non ama. Ha due figli, che si rende conto di conoscere davvero poco. Infine, vive a due passi dall’amore della sua vita, nulla lo trattiene da lei se non il suo matrimonio, al quale però non riesce a mettere fine. Ninella è la classica donna di casa, che si è spaccata la schiena per mandare avanti la famiglia, senza avere un uomo accanto. Le sue due figlie, Chiara e Nancy, sono la sua vita: la maggiore, Chiara, sta per andarsene di casa per via del matrimonio, mentre la piccola, Nancy, sogna di diventare una famosa cantante e di iniziare una relazione con il calciatore del paese, Tony.
Le due famiglie sembrano quasi due opposti: da un lato, la casa di don Mimì trasmette freddezza, distacco, poca allegria e un filo di malinconia, mentre dall’altro troviamo una casa vivace, spensierata nonostante i problemi, quella appunto di Ninella.
Ad allietare l’atmosfera del matrimonio intervengono figure come Giancarlo Showman, animatore che cerca di intrattenere e far ridere gli invitati (cosa che, però, non gli riesce), e Pascal, truccatore che sfoggia una fantasia e un’intraprendenza da far paura.
Non è solo chiacchiere e risate, ‘Io che amo solo te’ è molto di più. Vengono affrontati temi importanti, come quello dell’omosessualità, con la conseguente difficoltà nel fare outing per paura di essere giudicati. È un romanzo leggero, ma non troppo, che ci fa ridere e riflettere, ed è molto più profondo di quello che si potrebbe pensare.
“Quando Ninella vide don Mimì sulla porta, si sentì al sicuro. I suoi occhi scuri, appoggiati allo stipite, valevano come un abbraccio. Erano gli occhi del marito che avrebbe voluto e che poteva cambiare la sua vita. No ne aveva le prove, ma sentiva che era così.”
Luca Bianchini non poteva di certo lasciare i suoi fans senza un degno sequel, così ha scritto il seguito di questo libro, dal titolo “La cena di Natale”. Per leggerne la recensione: http://www.oblo.it/013108_la-cena-di-natale-bianchini
“La felicità è talmente impalpabile che non può avere testimoni, pensava. La riconosci solo se ti ci trovi in mezzo.”
“Quando l’amore impossibile si materializza fa dimenticare all’istante tutte le sofferenze.”

Recensione Io che amo solo te di Luca Bianchini

 

 

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