[oblo_image id=”1″]Scritto da Sandro Petraglia e Ivan Cotroneo, prodotto da Andrea Occhipinti e dai fratelli Dardenne, La prima linea riferisce, senza celebrarle, le storie di “cattivi” reali, di coloro che, negl’anni 70, fecero parte della realta terroristica italiana. Racconta la storia di Piero, cresciuto con Sergio Segio a fare volantinaggio per le strade di Sesto San Giovanni, definita la Stalingrado d’Italia, dalla fine degli anni ’60 e poi rimasto a fare il barista, mentre l’amico diventava terrorista sempre più accecato dall’odio ideologico, e parla della coppia di terroristi, formata appunto da Segio, interpretato da Riccardo Scamarcio, e da Susanna Ronconi, interpretata da Giovanna Mezzogiorno.

L’omicidio del giudice Alessandrini, avvenuto il 29 gennaio 1979, è il punto di svolta del film e della storia di sangue del gruppo terroristico «Prima Linea», perché gli fece perdere qualunque sostegno e solidarietà esterna, anche se la pellicola gira intorno all’ultima azione di Segio: l’assalto al carcere di Rovigo per far evadere la sua compagna Susanna Ronconi.

Una storia non facile da raccontare, anche se ad oggi sono passati piu di trent’anni da quegli avvenimenti,e che ha gia suscitato polemiche.  Lo stesso produttore, Andrea Occhipinti, per evitare ulteriori risentimenti ha deciso in fase di lavorazione, di rinunciare ai finanziamenti statali inizialmente richiesti con l’invio della sceneggiatura ai membri della commissione del Ministero.

Sicuramente su questo tipo di scelta ha avuto rilievo l’incontro avuto nel settembre del 2008, presso il ministero dei Beni culturali, con le associazioni di parenti delle vittime del terrorismo. “Queste persone che chiedevano ‘ma bisogna proprio farlo questo film?’. E noi a sentirci colpevolizzati“, racconta Sandro Petraglia, uno degli autori.  Il regista, Renato De Maria, ha precisato che la sua scelta è stata di raccontare i fatti, senza esprimere giudizi, senza prendere posizione, “perché già il racconto è una scelta“.

Scelta che non ha incontrato la completa approvazione del protagonista a cui il film non è piaciuto: definito da lui stesso troppo addomesticato. “Gli va riconosciuta una iniziale intenzione coraggiosa: raccontare la storia dalla parte del torto. Ma risulta decisamente meno ardito – ha commentato Segio nel rappresentare quella memoria soggettiva non nella sua completezza e complessità“.

Strano e complicato destino di un film osteggiato da piu parti, che cerca di affrontare e raccontare nel modo piu asciutto possibile anni di vicende molto forti, cercando di spiegare come si sia generata la scelta di vita dei protagonisti,fino ad affrontare la separazione dal mondo in cui hanno vissuto, dal momento in cui sono entrati in clandestinità

Come dice a Sergio, sullo schermo, l’amico Piero, una sorta di personaggio-coscienza critica: “Siete la prima linea di un corteo che non vi segue“.

Lo stesso distacco preso da Segio nei confronti della pellicola rimarca però in modo ancor piu sentito l’autonomia del lavoro cinematografico di De Maria. Un salto nei plumbei anni 70  destinato comunque a far parlare ancora di sè. Nelle sale italiane a partire dal 20 Novembre.

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