***image1** Lucio Dalla ci lasciò il primo di marzo di un anno fa … avrebbecompiuto 69 anni il 4 marzo, colpito daun attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie diconcerti. Da una cappella di Losanna, dove vi transitò per pochissimo tempo,la sua salma tornò presto in Italia, nella sua amatissima Bologna.  Il malore colpi’  Dalla in albergo, subito dopo la colazione,  come racconto’ Andrea Mingardi,  artista bolognese e amico di lunga data diLucio. Peraltro è stata proprio una corista della band di Mingardi, EmanuelaCortesi, a dare la notizia del malore. Emanuela era tra i componenti del gruppoche accompagnava Dalla in tournée e ha raccontato che stavano facendo colazioneinsieme a Montreux.  Lucio apparivatranquillo, ottimista, allegro, pieno di progetti, con grande voglia disperimentare nuovi territori, cosi’ come commento’ l’artista;  poi il malore che l’ha ucciso. Abbiamo persoun pezzo di Bologna – disse un commosso Mingardi, una torre piccolina maanche grande di Bologna…  Ecco gliultimi momenti di vita del grande cantautore, a distanza di un anno il suopensiero non e’ certo dimenticato, anzi vive dentro di noi come una figurasimbolica leggendaria che lo rende unico e indistinguibile.   

Lucio Dalla lo potremmo ricordare in cento anzi mille modi,dalle serate spensierate e allegre in compagnia,  alle calde sere d’estate prima di sostenere lamaturita’, a tantissime altri momenti magici che hanno contraddistinto la vitadi tutti noi,  ma per ricordare il grandeLucio vorrei usare una presentazione speciale, come d’altronde lo era lui.  Una pietra miliare del cinema italiano, unadelle prime performance di Carlo Verdone ancora oggi, dopo trenta e rotti  anni di distanza dalla sua uscita, apprezzatoda tutte le generazioni, BOROTALCO, vide forse un un raro caso di un attore nonprotagonista ma praticamente facente parte di quel  cast con la sua presenza perenne; infatti comemia esperienza personale, come tutti fra l’altro, ho sempre avuto l’impressioneseppure immaginaria, di aver visto Lucio Dalla partecipare alle scene dellospassosissimo film.  Il cantautorebolognese e’ infatti l’idolo segreto (ma nemmeno troppo) di Eleonora Giorgialias Nadia Vandelli, protagonista principale al pari di Carlo Verdone aliasSergio Benvenuti che incrocera’ senza mai potersi  “inquadrare” fin dalle prime apparizioninegli uffici dei Colossi della Musica. Durante i colloqui , memorabili furonole gags di Nadia, quando le veniva domandato l’autore o il cantante preferito,la risposta era sempre unanime, LUCIO DALLA; persino quando  le veniva fatto notare l’esistenza di grandiartisti come Mozart, come Beethoven, Nadia rispose candidamente …. “si lo so maDalla e’ Dalla!!”. 

Per  Carlo Verdone,sempre nei panni dello sfortunato venditore porta a porta di enciclopedie,  le vicende si complicarono notevolmentequando si sostitui’ ad un sedicente Ingegnere nel suo attico  e si presento’ adEleonora Giorgi, anche lei nei panni della scaltra venditrice Nadia Vandelli,come amico d’infanzia del nostro Lucio. Da qui la commozione della ragazza e l’interesseper Manuel Fantoni  (la falsa identita’con cui Carlo Verdone si  identificava)al punto di dimenticarsi l’agenda  perfavorire un successivo incontro tra i due. Le sorprese non finiscono qui perche’  Nadia, non riuscendo in nessuna maniera adavvicinare Lucio Dalla prima del suo concerto al Teatro Tenda di Roma, prega  Sergio, approfittando della storica amiciziache, a detta del falso ingegnere, esisterebbe tra i due, di consegnare con unarapida raccomandazione un suo testo musicale che, sempre Nadia, avrebbe scrittoe sognerebbe di sentirla cantare un giorno al grande Dalla.  In un turbinio di emozioni  e situazioni complicate, Carlo Verdone, ilquale provo’ in tutti i modi ad arrivare tardi al concerto per evitare dicompromettersi ed apparire bugiardo nei confronti della ragazza verso la qualenutriva un sentimento forte, da lei ricambiato, riesce ad accompagnare Nadia soltantoal termine del concerto e proprio quando si stava per smantellare la strutturache avrebbe riportato Lucio Dalla e tutta la sua bands a Bologna.

Proprio in questo momento si senti’ una voce con perfetta cadenza bolognese che salutava Luciodandogli appuntamento il giorno seguente nel capoluogo emiliano e l’emozione fucosi’ forte che Nadia invito’ Sergio  arecarsi da lui, che si vedeva entrare nella sua  roulottes. Imbarazzante, indubbiamente per colui che aveva sostenuto una bugiacolossale, recarsi verso  Dalla,mormorando solo alcune parole confuse … mo’ che ci dico a questo … le unichesue parole sconfortate.  Al suo ingresso,sul carrozzone, non trovo’ Lucio in quanto si trovava sotto la doccia, ma ilsuo pitbul  fece in modo  che  ilfalso ingegnere discese velocemente dalla scaletta dalla quale era salito, nonprima di aver depositato il famoso testo musicale scritto appositamente per luida Nadia.  Prima di allontanarsi dalla roulottedi Lucio,  Sergio alias Manuel,  commento’ con le solite frasi  di rito … Ciao Lucio, ciao bello, grazie …con cui si avvicino’ a Nadia con grande spavalderia  riscuotendo tutta la sua soddisfazione e lagratitudine.  Quando Nadia scopre cheSergio  e’ un emerito imbroglione e non e’quello di cui si era sempre spacciato, il finale del film sembra segnato, manon sara’ cosi’! 

Infatti  Nadia, moltotempo dopo, approfitta del fatto che Sergio, ancora in cerca di successonel  suo precario lavoro di rappresentantedi enciclopedie le abbia chiesto un appuntamento non conoscendo  la sua reale indentita’  (pura finzione cinematografica questoincontro in quanto Roma sarebbe un po’ grande per poter ritrovare una personacercata…) e quando i due si ritrovano a tu per tu, ecco suonare magicamente daun registratore appoggiato appositamente sul tavolo, la melodiosa voce di LucioDalla con il testo scritto e sognato da Nadia. Ci fu un momento di commozione eterminato questo interminabile attimo, i due si riappacificarono e fu lavittoria morale del film.

Ciao Lucio, credo che questa breve chiacchierata possadimostrare come sia forte e vivo il tuo ricordo dentro di noi, e, come si potrebbe dire durante una partita di pallone,a te che sei sempre stato un grande tifoso del Bologna al pari di altri tifosiillustri come Gianni Morandi, guidaci sempre alla vittoria e non lasciarci mai!

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