Dopo la presentazione al 60° Festival di Locarno, è toccato al Teatro Comunale di Ferrara di ospitare l’anteprima nazionale del nuovo film di Elisabetta Sgarbi, che oltre ad essere regista è Direttore Editoriale della Bompiani e ideatrice del festival “La Milanesiana”. Un’accoglienza calorosa da parte del pubblico per una serata che non ha certo deluso in quanto a levatura artistica. Ad anticipare la visione sono stati alcuni commenti critici e sonori che hanno sottolineato la valenza multidisciplinare di quest’opera cinematografica. Dopo un breve saluto del sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale, e per la Regione Emilia Romagna l’assessore regionale alla Cultura, Alberto Ronchi, si sono susseguiti critica d’arte, musica e letteratura.

[oblo_image id=”2″]Ad aprire i lavori è stato Vittorio Sgarbi con una lectio brevis sulle sculture protagoniste del film. Una riflessione sul valore artistico di opere ingiustamente considerate minori, custodite in chiese e basiliche emiliane. Ciò che le accomuna è il tema, quello del compianto del Cristo morto. Il forte impeto che sembra animare i corpi atteggiati al dolore è percepibile come un urlo nella materia plasmata. Il richiamo è a quella tradizione pasquale della Sacra Rappresentazione, in cui la teatralizzazione del dolore, passando dalle scene che narrano la morte di Cristo, trova ancora un largo richiamo popolare in alcune manifestazioni del Sud Italia. E proprio dal Sud, sottolinea lo stesso Sgarbi, sembra provenire questa irruenza e potenza rappresentativa, ne sia un esempio per tutti il pianto rituale raccontato dall’antropologo Ernesto De Martino.
Un’impressione forte quella dei “Compianti” che ha ispirato grandi scrittori quali D’annunzio. Alcuni suoi passi sono stati recitati dal vivo da Anna Bonaiuto e Toni Servillo, i quali hanno anche dato le voci al film, leggendo brani di vari autori quali Michael Cimino, George Romero, Tahar Ben Jelloun, Lucrezia Lerro, Diego Marani, Pino Rovereto e Antonio Scurati.

La Sgarbi ha interpretato le sculture ritagliandole dall’ombra e dall’oscurità dello sfondo e scegliendo una luce calda e diretta, spesso dal basso, che ne esaspera la drammaticità. Riprese “liquide”, come le ha definite Vittorio Sgarbi, che attraversavano il riflesso dell’acqua, le sue increspature e delicate agitazioni, come a restituire il senso di una grotta bagnata da ristagni. L’ondulazione e la trasparenza dei veli traforati diventano un filtro per l’obiettivo, che nel muoversi e nell’avvicinarsi ai volti ravviva le statue e l’emozione che racchiudono.[oblo_image id=”1″]

Le note di Roberto Cacciapaglia, che si è anche esibito in sala con alcuni brani tratti dalla sua colonna sonora, hanno completato l’intensità delle immagini. Con uno stile vicino al minimalismo di Nyman, ha sottolineato la sospensione e la tensione delle atmosfere, con un incalzare di cellule melodiche e un drammatico ostinato di archi.
Il brano iniziale porta invece la firma di Franco Battiato, anch’egli presente alla presentazione.

Il pianto della statua segue la linea di un cinema come rappresentazione dell’arte, che oltre ad avere la funzione di riscoperta di capolavori più o meno conosciuti è un progetto di dialogo tra le arti. Le parole, i versi e la musica si fondono con le immagini nel mezzo cinematografico per riascoltare i messaggi espressi dalle sculture, mettendole a confronto con l’attualità. Un passaggio intenso capace di valicare la storia e di ispirare i poeti e gli scrittori di oggi, che hanno arricchito il già visibile dell’opera d’arte con l’invisibile di una nuova lettura.

Tre gli artisti scelti dalla regista ferrarese: Niccolò Dall’Arca, Guido Mazzoni e Antonio Bagarelli. Nel film, in ordine di apparizione, compaiono le seguenti opere:

Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca
Eseguito tra il 1463 e il 1485 – Bologna, Chiesa di Santa Maria della Vita

Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni detto il Modanino o il Paganino
Eseguito tra il 1477 e il 1479 – Modena, Chiesa di San Giovanni Battista

Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni detto il Modanino o il Paganino
Eseguito tra il 1476 e il 1477 – Busseto (Parma), Chiesa di Santa Maria degli Angeli

Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni detto il Modanino o il Paganino
Eseguito tra il 1483 e il 1485 – Ferrara, Chiesa del Gesù

Deposizione di Cristo dalla Croce di Antonio Begarelli
Datazione incerta, collocato nella chiesa di Santa Cecilia il 1° agosto 1531 – Modena, Chiesa di San Francesco di Assisi

Busto di San Domenico di Niccolò dell’Arca
Eseguito nel 1474 – Ro Ferrarese, Fondazione Cavallini Sgarbi

Busto di San Domenico di Niccolò dell’Arca
Eseguito nel 1493 – Bologna, Museo della Basilica di San Domenico

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