[oblo_image id=”1″]Il balletto più amato al mondo torna in undici recite presso il Teatro dell’Opera di Roma. Il Lago dei Cigni sarà in scena dal 17 novembre al 2 dicembre con le coreografie che Galina Samsova tratte dalla storica edizione di Marius Petipa e Lev Ivanov, i professori d’orchestra dell’Opera di Roma diretti dalla bacchetta di Andrey Anikhanov e di Fabrizio Maria Carminati. Le scene e costumi sono di Aldo Buti, il cameo di Carla Fracci nel ruolo della Regina Madre, il Corpo di Ballo al completo da lei preparato e un gruppo di star internazionali: nei ruoli principali di Odette/Odile e di Siegfried si alterneranno cinque coppie: Oksana Kucheruk e Igor Yebra, ambedue étoile a Bordeaux, nei giorni 17, 18, 22; Ekaterina Burchenko, prima ballerina del Teatro Mussorgski di San Pietroburgo, e Massimo Garon (19, 21); Alessandra Amato al debutto nella parte e Vito Mazzeo (20); Svetlana Zakharova, artista acclamata in tutto il mondo, e Andrei Uvarov (27, 29 e 1); e infine le due sorelle cubane Lorna e Lorena Feijoo con Tamas Nagy, primo ballerino del Balletto Nazionale Olandese (28 e 2).

L’opera di Pëtr Il’ič Čajkovskij ha collezionato «Settantaquattro recite dal 2003 al 2009, un record assoluto – rileva Carla Fracci che nessun’altra compagnia italiana può vantare e pochissime altre compagnie europee eguagliano. Dico la verità, sono estremamente orgogliosa di questo risultato; non c’è opera, se pur popolarissima, di Verdi, Bellini, Donizetti, Puccini, Bizet, che sia stata replicata in Italia in questi anni, così tante volte. Quindi, grazie tante alla stupenda, immortale musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij, così immensamente amato da Gustav Mahler e venerato fino allo strazio da Igor Stravinskij e da tanti altri poeti e musicisti che saranno eternamente vivi nei nostri cuori, e grazie tante anche all’Orchestra del Teatro dell’Opera che ne ha dato delle esecuzioni memorabili e grazie, grazie, grazie al Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera, in continua e costante ascesa. Un risultato del genere, settantaquattro recite, è un record che onora Roma, l’Italia, l’Europa e, perché no, il mondo intero».

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