[oblo_image id=”1″]Dopo essersi cimentato nella trasposizione dell’opera di Flaubert “Un cuore semplice” ora De Bei ha voluto affrontare una
storia non solo drammatica, ma anche soprannaturale: i fantasmi, infatti,
ricoprono una parte fondamentale nel romanzo Giro di vite di Henry James.
Non è la prima volta, del resto, che la vicenda viene riadattata in chiave moderna (es. il film Suspence con
Deborah Kerr e l’opera lirica con musiche composte da Benjamin Britten. In questa rivisitazione portata in scena dall’attrice Margherita Di Rauso (nel ruolo della ex istitutrice) i
giorni scorsi al Fontanone Estate vengono rievocati in maniera molto vivida
anche i sentimenti di terrore provati dalla protagonista nello scorgere la
presenza di queste malvagie entità ultraterrene. Con il susseguirsi della
storia, si scoprirà che esse corrispondono alle anime dannate di una
istitutrice precedente e del cameriere personale del padrone, entrambi pedofili
e abusanti dei bambini che l’attuale governante ha in affidamento. Quest’ultima,
con grande caparbietà e coraggio, cercherà di liberare tali innocenti creature
dall’influenza negativa di questi esseri, ma le cose non andranno come lei
aveva sperato, se non in minima parte. In una cornice praticamente priva
di scenografia (sul palco c’erano solo un leggio, una sedia e un
tavolo),rileggendo i passi più importanti del libro Margherita Di Rauso è
riuscita a rievocare negli spettatori il genere di ambiente tetro in cui il
racconto si è svolto, il singolo carattere delle persone ricordate di volta in
volta dall’ex istitutrice e soprattutto i sentimenti provati dalla malcapitata
durante la sua permanenza in quella casa maledetta.
Il lavoro teatrale, insomma, testimonia come un capolavoro della letteratura gotica possa rivivere anche
solo con un monologo, a condizione ovviamente che sia condotto da una grande
interprete come la Di Rauso.

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